CASERTA – La CISL di Caserta manifesta viva apprensione per le sorti dell’intera filiera agricola e agroalimentare provinciale messa in ginocchio da una campagna mediatica che, partendo da una giusta denuncia dei crimini perpetrati in danno dell’ambiente, ha creato un clima di allarmismo presso i consumatori dei prodotti casertani. I dati diffusi dalle associazioni dei produttori e del commercio descrivono un calo allarmante delle vendite: sono a rischio migliaia di posti di lavoro nelle aziende agricole e nella distribuzione; è in pericolo un settore, quello dell’agricoltura, che rappresenta il 19% del PIL provinciale. Non sono da escludere fenomeni di speculazione e di utilizzazione della campagna mediatica miranti a strumentalizzare la legittima preoccupazione della gente per promozionare produzioni esterne alla nostra realtà.

“La CISL – spiega il segretario Letizia – non sottovaluta i danni alla salute e alla vita derivanti dall’inquinamento prodotto da imprenditori senza scrupoli, del Nord come del Sud, spesso operanti nel sommerso e che hanno scaricato illegalmente rifiuti industriali nel territorio con la complicità della camorra e sotto gli occhi di una politica quantomeno distratta. La CISL appoggia l’opera meritoria di denuncia coraggiosa svolta da sacerdoti che hanno saputo mobilitare le coscienze, ma occorre ora impedire che essa venga utilizzata e strumentalizzata da parte di chi sostiene la logica del tanto peggio tanto meglio. Ora è il tempo dell’azione e della proposta, da condividere con le forze sociali, con le Organizzazioni sindacali, con le Associazioni dei settori produttivi, con l’associazionismo, per passare dalle parole ai fatti: la CISL è pronta a fare la sua parte. E’ proprio la gravità dei fatti che impone la necessità di risposte serie ed urgenti da parte delle istituzioni a tutti i livelli, dal Governo centrale alla Regione Campania e agli Enti locali se si vuole evitare che il clamore mediatico e il populismo travolgano tutto e tutti, specie in una situazione come quella attuale in cui la politica e le stesse istituzioni non godono di credito e prestigio. Occorre un’ informazione seria e rigorosa versi i cittadini partendo da una mappatura seria e rigorosa dei siti inquinati; un registro aggiornato dei tumori e delle malattie derivanti dall’inquinamento; un controllo del territorio e una opera di repressione, utilizzando anche l’Esercito, verso chi appicca i roghi nei quali bruciano rifiuti tossici che causano diossina e nano-particelle che ricadendo sui campi rovinano le colture. Bisogna mettere mano ad un piano di bonifica integrale con un crono-programma delle azioni da intraprendere e mettendo in campo risorse una parte delle quali devono provenire da quelle requisite alla camorra; attingendo ai fondi per la coesione territoriale e a quelli comunitari. Infine le istituzioni devono assumere la responsabilità di informare i cittadini intorno ai controlli ai quali vengono sottoposti i prodotti e le filiere agricole per assicurarne la salubrità ai fini del consumo. Su queste azioni la CISL incalzerà le istituzioni locali affinché svolgano fino in fondo il proprio dovere verso i cittadini e le comunità e verso settori produttivi che vanno tutelati e difesi.”

 

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