“Il furto degli alveari oltre a provocare un grave danno economico rischia di alimentare attività illegali che mettono in pericolo l`agricoltura e la salute pubblica”. Questo l’appello lanciato da uno degli organismi rappresentanti delle professioni agrarie più importanti d’Italia dalle organizzazione professionali agricole sulla problematica che si fa sempre più evidente per gli apicoltori italiani che già stanno affrontando un periodo non dei migliori legato sia alla scarsa produzione di miele di quest’anno sia alla presenza del coleottero killer delle api, Aethina Tumida. Così, recentemente, alcune testate nazionali hanno dato ampio risalto al fenomeno dei furti di alveari che si stanno registrando un po’ in tutta Italia. Si tratta di un reato molto grave quello del furto, tanto più se si considera applicabile anche l’aggravante della destrezza. Purtroppo il centro sud e la Campania in particolare non fanno eccezione. Negli ultimi tempi, infatti, ci sono stati diversi casi anche tra i soci dell’AIACeNa (Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani), associazione aderente al Gruppo Cooperativo Paritetico VolAPE. A Mercato San Severino ed a Galluccio i casi più eclatanti. Centinaia di alveari, milioni di api trafugati con l’aggravante del periodo notturno e della destrezza. Decine di migliaia di euro il danno. “E’ allarme rosso per l’apicoltura” hanno dichiarato all’unisono i Presidenti Lombardi (CoNaProA), Ambrosino (AIACeNa), De Marco (APAM), Visco (Fondazione Terriaca), Sollazzi (Futuro Verde) e Cuomo (FAI Molise). “Gli apicoltori già messi a dura prova da una serie di concause – condizioni meteo sfavorevoli, Aethina Tumida, Vespa velutina, Varroa, virus, etc.etc. – rischiano di implodere di fronte a questa nuova e terribile emergenza. E’ necessario sensibilizzare le forze dell’ordine ad intensificare i controlli dei mezzi che trasportano alveari, le autorità sanitarie a stringere le verifiche sull’origine delle api che si trovano nei territori di competenza, gli apicoltori a fare attenzione quando acquistano sciami da fornitori non conosciuti e, infine, agli amici/colleghi agricoltori a rivolgersi ad apicoltori fidati e seri per i servizi di impollinazione”. Questa la dichiarazione del presidente VolApe Riccardo Terriaca. Insomma un nuovo e devastante pericolo per l’apicoltura. Un settore che, invece, se opportunamente sostenuto può aiutare uno sviluppo socialmente ed ambientalmente sostenibile, dell’economia rurale, come dimostrato dai tanti esempi di giovani casertani che stanno trasformando il loro hobby apistico in una professione, gratificante dal punto di vista professionale ed economico. “Non rimarremo inermi a subire queste profonde ingiustizie. Ci stiamo attivando per distribuire sul territorio, ai nostri associati, sistemi di localizzazione degli alveari che ci consentiranno di individuare e denunciare gli autori di queste spregevoli azioni” ha tuonato Terriaca, il Presidente di VolAPE.

 

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