CASERTA – La CGIL è da sempre consapevole che la lotta alla criminalità organizzata, è vincente solo quando vengono assicurati alla giustizia i suoli affiliati, ma anche e specialmente quando si riesce  ad alienare i beni del profitto criminale, attraverso il sequestro e la successiva confisca.

Valutando che nella tipologia dei beni confiscati vi sono anche aziende operanti nei più diversi campi, in Campania se ne contano 332 con prevalenza nei settori edili, manifatturiero e terziario in particolare a Caserta 77 di cui 30 uscite dalla gestione.

Numeri che ci raccontano che sono interessati al problema migliaia di lavoratrici e lavoratori che nella stragrande maggioranza dei casi non conoscevano le finalità criminali del loro imprenditore, si è resa inderogabile pertanto la necessità per la CGIL e le associazioni Anm, Libera, Acli, Arci, Legacoop. Sos Impresa, Avviso pubblico e Centro Studi Pio La Torre, della formulazione della successiva presentazione di una legge di iniziativa popolare per “l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate alla criminalità organizzata”.

Ormai siamo nel vivo della raccolta delle firme per sostenere secondo la procedura la proposta di legge popolare già depositata alla Suprema corte di Cassazione.

La CGIL di Caserta chiede a tutti di firmare presso i comuni o i punti di raccolta una proposta di legge che sarà, alla sua approvazione un valido strumento  per assicurare a molti, a partire dai giovani, la possibilità di avere un lavoro, in aziende restituite alla collettività e ai suoi bisogni

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