”E’ necessario che il Governo avvii una profonda riflessione sul rilancio di una politica industriale che in Italia manca da 20 anni e sul ruolo di certi imprenditori”. Lo ha dichiarato il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini prima di entrare allo stabilimento Indesit di Carinaro (Caserta) per l’assemblea dei lavoratori indetta dal sindacato dei metalmeccanici in vista dello sciopero generale di venerdì 21 novembre. Dall’estate 2013 sono quasi 600 i dipendenti fuoriusciti dalla storica azienda di elettrodomestici. Oggi, nell’unico stabilimento rimasto – quello di Carinaro, visto che il gemello di Teverola ha chiuso pochi mesi fa – ne restano 862 di cui 350 in cassa integrazione. E intanto il marchio creato dai Merloni è stato acquistato dalla Whirlpool, il cui stabilimento a Napoli è stato visitato in mattinata da Landini. ”Non è vero che nel Sud Italia non si può investire – ha proseguito il segretario nazionale della Fiom – lo dimostra proprio la Whirlpool. Ma per spingere gli industriali a puntare sul territorio ci vogliono investimenti soprattutto pubblici per migliorare le infrastrutture e i trasporti, che qui al Meridione mancano, e bisogna velocizzare l’installazione della banda larga. Ma nel Sud come nel Nord, prima di una qualsiasi politica industriale, è necessario che il Governo combatta seriamente la criminalità, che ha in mano un gran pezzo di economia, la corruzione e l’evasione fiscale”. Landini fa autocritica, quando afferma che ”il sindacato negli ultimi anni è stato troppo poco autonomo dalla politica” ma non risparmia, prima di incontrare i lavoratori, una frecciata al premier. ”Sarebbe utile se Renzi – ha detto – partisse da chi lavora se vuole davvero cambiare l’Italia”
INTERVISTA LANDINI
VIDEO INTERVISTA (Amatoriale)
VIDEO DELL’ASSEMBLEA (Amatoriale)
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