Caserta – Buone notizie per gli utenti della provincia casertana che usufruiscono dei servizi del Consorzio Idrico “Terra di Lavoro”. Con una spesa annua media di 184 euro, invariata anche per l’anno 2016, le tariffe del CITL si confermano le più basse della regione Campania e al quarto posto tra le province italiane in cui il servizio idrico integrato costa di meno. Un risultato che, tenuto conto delle problematiche derivanti dalle notevoli perdite della rete idrica, riconosce, senza alcun dubbio, il buon lavoro svolto dal Presidente Pasquale Di Biasio e dal Consiglio di Amministrazione che, dopo anni di esercizi in perdita, sono riusciti, senza aumentare le tariffe, a raggiungere il pareggio di bilancio nell’esercizio 2016. Intanto procede speditamente il riordino del sistema integrato delle acque voluto dalla Regione Campania. Nei giorni scorsi, i delegati dei comuni casertani del consiglio di distretto “Terra di Lavoro“ hanno eletto i tre componenti che rappresenteranno la provincia casertana in seno all’Ente Idrico Campano che sono: Antonio Mirra, coordinatore, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, che sarà affiancato da due componenti quali Antonio Russo sindaco di Carinola e Ludovico Feole, consigliere comunale e già sindaco di Roccamonfina. Soddisfazione per l’andamento delle votazione è stata espressa anche da Pasquale Di Biasio, Presidente del Consorzio Idrico “Terra di Lavoro” di Caserta, per il quale Mirra, Russo e Feole sono tre figure di alto profilo che sapranno sicuramente tutelare gli interessi del territorio casertano in vista del riordino dell’intero ciclo integrato delle acque. Dello stesso avviso anche la componente politica dell’Ente rappresentata dal Presidente dell’Assemblea dei sindaci Giancarlo L’Arco, che nel complimentarsi per l’iniziativa bipartisan, invita gli eletti a fare il massimo per tutelare gli interessi dei cittadini di Terra di Lavoro ed adoperarsi affinché l’acqua rimanga un bene pubblico. A tal proposito va ricordato che, in ambito territoriale, il CITL è oggi l’unico gestore interamente pubblico che recepisce in toto quanto stabilito dal referendum sull’acqua del 2011.

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