“Non si affitta ai meridionali”. E’ incredibile quanto si apprende dagli ex operai Indesit dello stabilimento di Carinaro che, nell’ambito del piano di ristrutturazione aziendale, avevano accettato di trasferirsi allo stabilimento Whirlpool di Varese per mantenere il proprio posti di lavoro e non ritrovarsi quindi, con una famiglia sulle spalle, in una vera e propria lotteria. Come se non fosse abbastanza difficile abbandonare il proprio territorio, le proprie amicizie, la propria quotidianità. A rendere ancor più difficile il trasferimento l’ostruzionismo di alcuni proprietari di casa, contro cui non ha potuto fare nulla nemmeno l’agenzia immobiliare cui gli operai casertani si erano rivolti che sembra abbia fatto rimuovere il proprio logo dall’esterno delle case sfitte. Non è ancora chiaro quando il fenomeno sia circoscritto, anche un solo caso sarebbe comunque grave, ma in queste ore gli operai si stanno rivolgendo ad azienda e sindacati per trovare una soluzione stabile e dignitosa. In molti per il momento si sono accasati presso colleghi casertani ma in condizioni di precarietà non si può andare avanti all’infinito. Una casa propria in cui vivere è elemento imprescindibile. Si è di fronte ad una discriminazione inaccettabile figlia di una mentalità che dovrebbe essere retaggio di un passato da cancellare ma forse anche figlia di quel leghiamo che pochi mesi fa portò Umberto Bossi a scagliarsi contro il passaggio da Carinaro a Varese degli operai. Fortunatamente – come fanno sapere anche quelli che si sono trasferiti – non sono tutti uguali. E ci mancherebbe.