MARCIANISE – Due licenziamenti in meno di sette giorni alla ST Microelectronics di Marcianise, FIM-FIOM-UILM di Caserta e la Rsu aziendale decidono di continuare la mobilitazione per contestare delle decisioni ritenute spropositate e delle motivazioni che si ritengono non veritiere. “Le OO.SS. e la RSU – si legge in una nota – denunciano all’interno dello stabilimento uno stato di esasperante e diffusa tensione dovuta all’uso smodato ed ingiustificato di contestazioni disciplinari, fatte ai lavoratori per i più vari motivi. Ogni motivazione, magari anche futile, provoca una lettera di ammonizioni, il cui contenuto è solitamente intriso di minacce di licenziamento.
Insomma, uno stato di polizia voluto da una irresponsabile gestione delle risorse umane che umilia e terrorizza, ormai quotidianamente, i dipendenti dello stabilimento di Marcianise e che determina un crescente malessere, sicuramente dannoso per l’azienda e per il Gruppo che rappresenta, nella Provincia di Caserta, un importante riferimento produttivo. FIM-FIOM-UILM di Caserta, in questi anni, hanno sempre riconosciuto l’importanza dei concetti di security associati al core business del sito e i diversi accordi sindacali, sottoscritti in sede di Confindustria Caserta, ne sono una concreta e reale testimonianza. Questi concetti, però, non possono essere malamente utilizzati, attraverso una esasperata e pretestuosa applicazione, per una campagna generalizzata di continue contestazioni ai dipendenti. Serve un ritorno alla saggezza e alla responsabilità da parte dell’azienda, perché per affrontare le ulteriori sfide economico/produttive, di cui le Lavoratrici ed i lavoratori di Marcianise sono sempre stati attivi e responsabili protagonisti, c’è bisogno di ritrovare e rinnovare il consenso e la partecipazione di tutte le maestranze. Il lavoratore non può essere umiliato nella sua dignità di dipendente, con una costante presunzione di colpevolezza, che non permette di svolgere il proprio lavoro nel consenso e nella fiducia da parte di chi lo gestisce. Le maestranze nelle assemblee hanno denunciato di sentirsi assediate da un gruppo di cecchini che tendono a colpire a morte chiunque si trovi scoperto. La sanzione disciplinare, a meno di infrazioni di incontestabile gravità ed evidenza, dovrebbe servire a rimotivare e dettare norme che includano i lavoratori in una comunità di regole e non essere tesa ad espellere dal processo produttivo. Per queste ragioni, FIM-FIOM-UILM e la RSU chiedono un incontro urgente (ad horas) in sede di Confindustria che, a partire dai due licenziamenti, possa servire per ritrovare una necessaria comunione d’intenti fondamentale per perseguire gli irrinunciabili obiettivi di serenità sul posto di lavoro, sapendo che solo raggiungendo tali obiettivi, si potranno registrare reali e tangibili risvolti positivi in ordine alla produttività ed all’efficienza di cui in una congiuntura socio-economica quale quella odierna si avverte l’assoluta necessità.