CASERTA – È stato tra i protagonisti di AltaRomAltaModa, la fashion week capitolina che si è svolta dal 26 al 29 gennaio. I bijoux di Antonio Vitolo, ex allievo del corso per Orafi di Tarì Design School (ha conseguito la qualifica lo scorso anno) hanno infatti completato le proposte di uno dei più raffinati stilisti italiani,Nino Lettieri, sfilate durante l’evento. Gli accessori in passerella sono nati da una collaborazione tra il creatore di moda capitolino e il giovane designer Antonio Vitolo, che tra i progetti all’attivo ha anche l’ideazione e la gestione, insieme alla sua compagna, di un nuovo marchio, Wood And Co.
Come è nata la collaborazione con Lettieri per AltaRomAltaModa?
«È stata una cosa improvvisa e inaspettata, la svolta che aspettavamo. Pietro, un mio caro amico, stilyst di Nino, ci ha presentati, sapendo che lo stilista aveva in mente per la sua collezione dei bijoux in plexiglass. Al nostro primo incontro gli abbiamo mostrato i lavori precedentemente realizzati e ne è rimasto colpito, al punto da voler collaborare con noi. Con grande dedizione ci siamo impegnati fin dal primo momento, per fare colpo sullo stilista e sul pubblico. L’idea nasce da una foglia della foresta Amazzonica, la Monstera, filo conduttore della sua sfilata. Abbiamo adattato, senza alcuna modifica, la sua forma a diversi accessori firmati Wood&Co. By Nino Lettieri : bracciali, anelli, orecchini e persino borse, di colore nero, bianco e trasparente impreziositi con Swarovski. Dopo settimane di duro lavoro, siamo partiti per Roma, assistendolo nell’evento, il 27 Gennaio. È stato molto contento e soddisfatto della riuscita e del nostro lavoro ben fatto».
Qual è la tua storia? Come è nata la tua passione?
«Mi è sempre piaciuto rendermi utile, non sono il tipo che se ne sta con le mani in mano, così dopo il diploma ho lavorato come barista. Quello non era di certo l’impiego più gratificante per un amante dell’arte a 360 gradi come me. Sono una persona creativa a cui piace la musica, cantare, scrivere testi, ho fatto parte di alcune band musicali. Poi il mio percorso si è incrociato con Tarì Design School…»
Raccontaci questo incontro.
«Se sono arrivato al Tads devo ringraziare la mia ragazza che voleva intraprendere un percorso creativo-lavorativo con me, dato che entrambi coltiviamo la passione per l’arte. Lei frequenta il corso di Decorazione dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, così abbiamo pensato di “dare vita” ai suoi disegni tramite l’arte orafa».
Ricordi le tue prime sensazioni di fronte a questa nuova esperienza?
«Inizialmente ero un po’ titubante, poiché non avevo mai pensato all’arte sotto questo punto di vista. Una volta arrivato a scuola, però, mi si è aperto un mondo tutto nuovo. Ero entusiasta del percorso che stavo per intraprendere, dal momento che potevo dar sfogo alla mia creatività: le idee, finalmente, diventavano materia».
Tarì Design School ha dunque rappresentato una svolta. Quali sono i suoi punti di forza?
«È stato un percorso bellissimo di due anni che consiglierei a chiunque. Formativo non solo dal punto di vista pratico. Il TADS è dotato di un corpo di docenti validi e molto preparati che non solo hanno saputo insegnarmi la loro materia ma ognuno di loro ha contribuito anche alla mia crescita complessiva. Un’esperienza ricca, grazie anche ai legami d’amicizia stretti in questi due anni e che ancora vivono al di fuori della scuola».
Dopo la formazione c’è il mondo del lavoro. Tarì Design School ti ha seguito in questo passaggio?
«Quando ero ancora al TADS ho aperto una pagina di esposizione su face book, in cui mostravo tutte le mie creazioni. Una volta finita la scuola, mi sentivo spaesato, non avevo più l’appoggio quotidiano e la supervisione dei maestri, ma pian piano sono riuscito a mettermi in carreggiata. Ho aperto insieme alla mia ragazza un marchio, “Wood And Co.”, con il quale abbiamo iniziato ad avere le prime soddisfazioni in campo lavorativo. I nostri pezzi piacevano e il numero di richieste aumentava giorno per giorno».
E poi?
«Abbiamo collaborato con alcune fashion blogger italiane e non, tra cui Chiara Biasi, Emma Ostergren e Martina Pinto, attrice italiana, aumentando così la nostra visibilità sul web».
Quello che hai imparato al Tads ha trovato riscontro in ciò che hai fatto?
«Certo! Tutto quello che ho imparato a scuola è stato sempre alla base dei miei lavori, non mi sono mai allontanato dalle tecniche orafe, pur usando, oltre ai metalli, materiali diversi tra cui il plexiglass che si è rivelato una vera scoperta, e che poi ci ha portati a Nino Lettieri».
I tuoi bijoux hanno sfilato su una passerella importanti. E in futuro?
«Speriamo vivamente di poter continuare collaborazioni del genere, e non solo. L’esperienza vissuta ci ha fatto capire che è questo il nostro posto, e continueremo a lavorare duramente per ingrandire il nostro marchio e per raggiungere livelli di prestigio».
In poco tempo hai raccolto già risultati importanti. Cosa senti di dire a chi si affaccia in questo settore?
«Come consiglio ai ragazzi interessati posso dire di non sottovalutare questo lavoro, poiché richiede impegno, tempo e ricerca continua, e il TADS è il posto giusto per chi vuole intraprendere questo percorso».