Circa 250 operai della Indesit di Comunanza (Ascoli Piceno) hanno preso parte questa mattina allo sciopero di quattro ore indetto dai sindacati contro i 230 esuberi su un totale di 600 dipendenti dell’impianto annunciati dalla multinazionale. I manifestanti, tra cui anche una delegazione dello stabilimento di Melano di Fabriano, scortati da polizia e carabinieri, hanno sfilato in corteo dalla fabbrica al Municipio, dove una delegazione e’ stata ricevuta dal sindaco Domenico Annibali e dal presidente della Provincia di Ascoli Piero Celani, presenti altri sindaci dei comuni del comprensorio montano e il presidente della Comunita’ Montana dei Sibillini Cesare Milani.

Un incontro durato circa un’ora, durante il quale gli operai e le rappresentanze sindacali hanno espresso preoccupazione per l’immediato futuro e chiesto alle istituzioni di vigilare su quanto sta avvenendo. ”Nel breve periodo la situazione dello stabilimento di Comunanza potrebbe addirittura evolvere favorevolmente poiche’, se chiude uno degli impianti di Caserta, la produzione verra’ spostata qui” ha detto un rappresentante della Rsu della Fiom. ”Il problema pero’ e’ che e’ in fase di realizzazione un nuovo stabilimento Indesit in Turchia, che potrebbe ridurre il carico di lavoro per Comunanza”. ”Sono fortemente preoccupato non per l’immediato, ma per il piano industriale futuro” ha osservato Celani. ”Indesit ci fa sapere che pensa a contratti di solidarieta’ e ammortizzatori sociali, ma nel futuro c’e’ lo stabilimento in Turchia. All’azienda allora diciamo che, se i lavoratori devono fare sacrifici, e sono pronti a farli, cio’ deve essere finalizzato a investimenti sullo stabilimento di Comunanza, di Caserta e Fabriano. Apriremo un tavolo permanente con la Provincia di Ancona e il sindaco di Fabriano: non dobbiamo isolarci, ma coordinarci con gli altri siti del gruppo. Questa vertenza va trattata unitamente, per ottenere certezze dall’Indesit ad almeno a 2-3 anni”.

 

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