La Regione Campania ha confermato per i circa 500 lavoratori dell’azienda casertana delle Tlc Ixfin, fallita nel 2006, l’applicazione dei Patti di azione e coesione (Pac) che prevedono lo stanziamento di 40 milioni di euro per la formazione, la reimmissione nel mondo del lavoro e il sostegno al reddito dei dipendenti dell’aziende del Casertano dismesse come appunto l’Ixfin, l’ex 3M, la Formenti e la Finmek.

E’ stato l’assessore regionale Severino Nappi ad annunciarlo oggi nel corso di una riunione al tavolo di crisi a Palazzo Santa Lucia cui hanno preso parte i rappresentanti regionali e provinciali dei sindacati di categoria dei metalmeccanici Uilm, Fim-Cisl e Fiom-Cgil. I dipendenti Ixfin non percepiscono alcuna forma di sostegno al reddito dal maggio 2013. E infatti in corso una diatriba legale con il giudice fallimentare di Napoli, Aldo Ceniccola, che nel giugno dello scorso anno si rifiutò di fare richiesta di cassa integrazione in deroga per gli addetti in quanto qualche mese prima aveva firmato e inviato ai lavoratori le lettere di mobilità, e quindi di licenziamento, disattendendo tra l’altro un precedente accordo sulla cassa integrazione del dicembre 2012. I sindacati si opposero e il ricorso verrà discusso mercoledì prossimo 12 febbraio. “L’impegno dell’assessore è fondamentale perché ribadisce l’utilizzo per l’Ixfin delle risorse messe a disposizione nei bandi che la Regione pubblicherà il prossimo 21 febbraio e l’impegno dell’Inps a pagare le spettanze arretrate – afferma Giovanni Sgambati, segretario Uilm Campania – auspichiamo ora che il Tribunale di Napoli, viste le rassicurazioni fornite da Nappi sulla presenza dei fondi, ci venga incontro. Le lettere di mobilità vanno ritirate”.

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