Il progetto della Cooperativa Sole di Parete (Ce), che coinvolgerà tutti i 120 soci aderenti, prevede, per il 2014, 300mila euro di investimento per realizzare il controllo biologico su tutte le colture. Si prevede, dunque, un impiego complessivo su tutti i 170 ettari coltivati a fragole. Si continuerà la sperimentazione, cominciata lo scorso anno, sui peperoni, estendendo il controllo – effettuato con la tecnica dell’immissione dei cosiddetti ‘insetti utili’ – anche sui meloni, sui pomodori e su tutta la frutta estiva.

“L’obiettivo – dichiara Pietro Ciardiello, Direttore della Cooperativa Sole – è quello di raggiungere un prodotto a residuo zero, cioè senza inquinanti. L’applicazione del controllo biologico su dimensioni e superfici sempre più ampie, infatti, sta ripristinando la biodiversità, tanto che si osserva un maggior numero di insetti utili nell’areale di coltivazione” “Per noi – continua – la salubrità dei nostri prodotti e la tutela della terra è centrale e, quindi, questo è un investimento strategico, sia in risorse economiche che in capitale umano”.

 

L’annuncio è stato dato durante il tradizionale incontro tecnico di aggiornamento organizzato presso la Sala Convegni della Cooperativa, a Parete: ‘L’utilizzo di strumenti biologici nella coltura della fragola’, a cui hanno relazionato con Maurizio Bargagni e Teodoro Talento della Cooperativa Sole, Francesco Bravaccini e Carmine Lanaro di Bioplanet, biofabbrica di Cesena che fornisce gli ‘insetti utili’.

L’utilizzo di mezzi biologici, in sostituzione di quelli chimici, occupa dunque sempre più spazio nell’ambito della tecnica colturale adottata dalla Cooperativa Sole, per garantire sia la salubrità dei frutti che produce, che per preservare l’ambiente di produzione.

Per quanto concerne la fragola, da oltre 20 anni l’ufficio tecnico della Coop Sole e l’ufficio tecnico Bioplanet hanno messo a punto la strategia nel controllo dei fitofagi chiave (Ragnetto e Tripide) collaudando l’utilizzo degli antagonisti naturali (Phytoseiulus e Orius) e quest’anno verranno impiegati per produrre tutti gli 8 milioni di kg previsti.

Oltre al controllo dei fitofagi chiave, i tecnici stanno collaudando l’utilizzo di ulteriori strumenti biologici contro afidi e mosca bianca, quali Crisoperla, imenotteri parassidoidi e funghi entomoparassiti.

Per quanto riguarda invece il terreno si è discusso della fertilità biologica attraverso la riduzione nell’uso di fertilizzanti chimici utilizzando endomicorrizze, limitare l’uso dei diserbanti attraverso siepi e inerbimento controllato.

Le nuove linee di ricerca mirano a ricostituire la biodiversità tipica dell’agroaversano attraverso la gestione di aree incolte, l’impianto di siepi atte a ospitare meglio l’entomofauna utile.

 

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