Dopo i numerosi interventi presso le istituzioni competenti e dopo i vari incontri in Prefettura, Confindustria e Regione Campania, mirati alla salvaguardia dei lavoratori della Nuroll S.p.A., la Cgil di Caserta, nelle persone della Segretaria confederale Camilla Bernabei e del Segretario generale Filctem Angelo Papadimitra, parteciperà alla manifestazione di sabato prossimo, 18 ottobre, a Pignataro Maggiore. Il coordinamento delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) delle aziende dell’Agro Caleno, infatti, ha indetto una Mobilitazione Popolare per tale giorno, per scongiurare i licenziamenti annunciati  dalla NUROLL Spa e per chiedere interventi rivolti al rilancio e allo sviluppo dell’intero tessuto industriale del nostro territorio. Sabato mattina, quindi, ci sarà un corteo con la partecipazione di tutta la popolazione di Pignataro Maggiore e dei Paesi limitrofi per far sì che l’azienda ritiri i licenziamenti annunciati e adotti misure alternative di sostegno al reddito e un piano industriale che consenta il reimpiego dei lavoratori, si chiede alla politica e alle istituzioni interventi e strumenti atti al rilancio dell’intera area calena. Tale corteo partirà dalla Piazza Umberto I di Pignataro Maggiore alle ore 09:30 e proseguirà per via Regina Elena e Via Vittorio Veneto fino al raggiungimento del cimitero, dove interverranno i lavoratori della Nuroll ed i rappresentanti RSU.

È ormai   noto che i 108 dipendenti della Nuroll S.p.A. di Pignataro Maggiore, stanno vivendo un difficile momento di precarietà. La fabbrica, che fin dal 1988 produce film di poliestere, nel 2011 è stata ceduta dal Gruppo Mossi e Ghisolfi alla società Turca Polinas, del Gruppo UlkerYildiz. Contestualmente all’acquisizione della Nuroll,Polinas, la Polinas ha acquistato un nuovo impianto di produzione, simile a quello italiano, tecnologicamente più avanzato, con costi di produzione molto più bassi e con capacità produttiva doppia rispetto a quelli esistenti nel sito di Pignataro Maggiore. In virtù di tale situazione, tutte le promesse di investimenti e di rilancio del sito di Pignataro Maggiore fatte dal management turco al momento dell’acquisizione,  sono diventate parole al vento. I morsi della crisi economica e la mancanza di efficaci politiche rivolte alle reali esigenze del mondo del lavoro hanno fatto il resto. Di conseguenza è stato necessario confrontarsi con produzioni a basso costo, provenienti dai mercati asiatici (indiani e cinesi in particolare) e con la concorrenza interna delle produzioni fatte da Polinas in Turchia. Subito dopo si è fermata una delle due linee di produzione, ed è stato dato l’annuncio di un esubero di ben 25 lavoratori. Attualmente il personale Nuroll è interessato alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria a zero ore a rotazione e vede sempre più concreta la prospettiva del licenziamento di tali lavoratori. Nelle consultazioni sindacali successive alla comunicazione di avvio della procedura della messa in mobilità, previste dalla normativa per cercare un accordo sindacale, l’azienda  ha finora rifiutato la proposta di utilizzare strumenti alternativi, tipo i contratti di solidarietà perché vuole licenziare subito. Tutto questo avviene in mancanza di un piano industriale, richiesto invano da tutte le organizzazioni sindacali in tutti i tavoli di trattativa aperti negli ultimi tre anni. Il rischio più concreto, oltre ai licenziamenti annunciati, è quello di fermare definitivamente anche l’altra linea di produzione, diventando cosi solo un sito di stoccaggio. Altri magazzini di stoccaggio sono stati aperti in Spagna e in Germania, riforniti con produzioni fatte in Turchia e vendute talvolta con etichettatura Nuroll e made in Italy. Le conseguenze occupazionali che si prefigurano sono, dunque, drammatiche poiché gli annunciati 25 esuberi sarebbero il primo passo verso una chiusura dello stabilimento.

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