I dipendenti della Lifi, azienda facente parte dell’indotto Fiat con sede a Sant’Angelo d’Alife nel Casertano, hanno manifestato questa mattina con un presidio all’esterno della Proma di San Nicola, società multinazionale che produce componenti per auto di cui fa parte la Lifi (attiva nella realizzazione di contenitori di metallo, ndr), per protestare contro l’avvio nei loro confronti della procedura di licenziamento e mobilità. In totale sono 24 gli addetti, di età compresa tra i 25 i 40 anni, che rischiano di restare senza lavoro. “Circa un anno e mezzo fa – spiega Virginia Verrone della segreteria della Uilm Caserta – la Lifi si trasferì dall’area di Pomigliano d’Arco a Sant’Angelo d’Alife; i vertici assicurarono ai dipendenti che ciò avrebbe permesso di abbattere i costi e proseguire l’attività senza problemi. Ora però, quasi inaspettatamente – prosegue la rappresentante dei metalmeccanici – è partita la procedura che porterà al licenziamento per motivi finanziari e di lavoro che scarseggia. E la stessa mobilità, tenendo conto della giovane età media dei lavoratori, non durerà molto. Per il territorio casertano sarà un ulteriore dramma. Chiediamo all’azienda di sedersi attorno a un tavolo e di impegnarsi a portare commesse nel Casertano” conclude la Verrone

 

 

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