Tornano a protestare i lavoratori del bacino di crisi dell’area di Caserta, ex addetti di importanti aziende ormai inattive che da anni attendono di essere reinseriti nel mondo del lavoro sulla base delle previsioni del Piano di azione e coesione (Pac). In particolare a Sessa Aurunca, gli ex operai della Morteo, azienda che produceva container, hanno presidiato il palazzo municipale, chiedendo non solo l’attuazione del Pac, ma anche il pagamento dell’assegno di mobilità, visto che molti lavoratori sono senza alcuna forma di sostegno al reddito da circa un anno. “Dal nuovo governo della Regione Campania – spiega Antonello Accurso, segretario casertano dei metalmeccanici della Uil (Uilm) – ci aspettiamo che il Piano di azione e coesione venga attuato per la provincia di Caserta e che gli oltre mille ex addetti di Ixfin, Finmek, Morteo e altre aziende chiuse, vengano riassorbiti come promesso più volte, anche perchè sono numerose le aziende, tra cui la Ferrarelle, che hanno chiesto di assumere lavoratori del bacino di crisi. Da questa amministrazione attendiamo risposte da otto mesi, per non parlare della vecchia amministrazione targata Caldoro-Vetrella, che fece tante promesse mai realizzate. Eppure nel Beneventano, ad Airola, le risorse previste del Pac sono state utilizzate; per Caserta, invece, è tutto fermo”. Il 18 dicembre scorso gli ex addetti attuarono un sit-in all’esterno degli uffici della Regione al Centro direzionale di Napoli.

 

 

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