“Dobbiamo essere riconoscibili con la nostra produzione di alta gamma, perché nella produzione di medio livelli cinesi e indiani ci massacrano. Per questo la nascita del marchio ci tutela”. Lo ha detto Tommaso De Simone, presidente della Camera di Commercio di Caserta, in occasione del lancio, nella sede della Regione Campania, del consorzio “San Leucio Silk”, che raccoglie i produttori di seta della zona collinare di Caserta, dove la tradizione della seta affonda le sue radici alla fine del ‘700 e che oggi vive soprattutto di export, visto che il 90% delle produzioni viene venduto all’estero. “Nel 2013 – ha spiegato De Simone – insieme a Confindustria Caserta ci siamo resi conto che le produzioni di tessuti pregiati stavano scomparendo, dopo 200 anni. Oggi con questo marchio l’utopia di Ferdinando di Borbone si avvia a un rilancio: abbiamo creato un disciplinare e un regolamento a cui ci si deve attenere per far parte del consorzio e fregiarsi del marchio che appartiene alla Camera di Commercio”. Il marchio, ha spiegato Gustavo Ascione, imprenditore del settore e presidente della rete d’imprese San Leucio Tessile: “Garantisce oltre alla qualità – ha detto – anche l’etica di produzione, richiamandoci alla colonia di San Leucio dei Borboni che tutelava i lavoratori e in particolare le donne impiegate nella produzione. Ma siamo molto attenti anche al rispetto dell’ambiente, con l’uso di tinture ecocompatibili e un corretto smaltimento dei materiali di scarto. Puntiamo quindi al rispetto di tradizione, ambiente, territorio e persone. In più il marchio è aperto, chiunque può aderirvi rispettando le nostre regole”.

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