CASERTA – “Non è più accettabile che a pagare siano sempre i soliti noti: i lavoratori e i cittadini. I primi pesantemente colpiti dal blocco dei contratti, i secondi penalizzati da una drastica riduzione della qualità e quantità dei servizi”. Così Umberto Pugliese segretario provinciale della Cgil Fp di Caserta nel corso del sit-in di protesta davanti alla sede della Prefettura in Piazza Vanvitelli.

Con la Cgil Fp anche la Cgil Flc e la Uil Fpl. “E’ ora di dire basta – aggiunge il sindacalista – alle politiche del Governo che ancora una volta colpiscono non solo i pubblici dipendenti, ma anche i fruitori delle pubbliche amministrazioni, dunque tutti i cittadini bersagli di questa manovra che riduce i servizi e la possibilità di essere curati dal Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, riduce la possibilità, attraverso i tagli che si operano nella scuola, di far in modo che i cittadini italiani possano avere un percorso di conoscenza che li metta al pari degli altri paesi europei. Il sindacato – sottolinea ancora Pugliese – ha avviato un percorso di mobilitazione in merito al recente provvedimento sulla spending review. Continueremo con le nostre iniziative su tutti i posti di lavoro per arrivare allo sciopero generale del mondo del lavoro pubblico indetto per l’intera giornata del 28 settembre prossimo. Uno sciopero per cambiare la politica economica del Governo che smantella lo stato sociale e non riduce gli sprechi. Uno sciopero generale che non sarà il punto d’arrivo bensì di aprtenza di un percorsop insieme ai lavoratori e ai cittadini per cambiare radicalmente un sistema paese che a parole vuole salvare l’Italia ma nei fatti sta distruggendo gli italiani”. In piazza anche la Cgil Flc con il segretario Giuseppe Raimondo: “Sono circa duecento, tra assistenti tecnici ed amministrativi, a Caserta che si trovano in questo momento sul filo di lana a causa del provvedimento del Governo che non sa fare altro che mortificare i lavoratori della conoscenza inquadrando d’autorità i docenti che hanno avuto la sfortuna di ammalarsi nei ruoli del personale Ata, azzerando la disponibilità di incarichi per amministrative e tecnici, in barba alle recenti promesse di stabilizzazione”.

 

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