La Cgil di Caserta ha ospitato una conferenza stampa del Comitato provinciale per il Referendum contro il Fiscal Compact, costituito da Cgil, Arci, Auser, Federconsumatori, Silp. Erano presenti la Segretaria Generale Cgil Caserta Camilla Bernabei, Raffaele Moretti e Matteo Coppola, della Segreteria Cgil Caserta, Berardo Marino dell’Auser Caserta, Biagio Napolano presidente dell’Arci Caserta, che hanno esposto le ragioni dell’incontro. Tali motivazioni sono da ricercarsi nello slogan scelto per la campagna di raccolta firme per i referendum per cambiare la politica economica europea: “Si alla fine dell’austerità, si all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo”. La richiesta, in nome di tale principio, è partita, su territorio nazionale, da un gruppo di docenti universitari ed esperti di economia e giurisprudenza, per superare l’austerity in Italia e in Europa. Con i referendum, infatti, si intendono abrogare alcune disposizioni che prescrivono modalità attuative del principio di equilibrio dei bilanci che non sono previsti dalla Costituzione, né imposti dalla normativa europea. In particolare, appare evidente che l’Italia e l’Europa continuano ad essere vittime delle politiche di austerità, fatte di tagli indiscriminati dello stato sociale, di assenza di investimenti, per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale. Ma l’austerità non è la soluzione ai problemi della crisi, piuttosto li aggrava, soprattutto nella provincia di Caserta dove la crisi raggiunge livelli gravissimi. Infatti, come conseguenze di queste politiche, dallo scoppio della crisi, avvenuto alla fine del 2007 in Italia, la disoccupazione è più che raddoppiata, e di conseguenza la povertà è in forte aumento e a Caserta, appunto, disoccupazione e povertà sono a livelli allertanti. Al gravissimo problema disoccupazione, quindi, si aggiunge che il valore della ricchezza nazionale in questi anni si è ampiamente ridotto, i conti pubblici sono peggiorati e quasi tre milioni di imprese sono state costrette a chiudere. La provincia di Caserta, in linea con le direttive nazionali, chiede, quindi, una firma ai cittadini, partendo da piazza Dante a Caserta, il pomeriggio del 17 luglio e la mattinata del 18, per i quattro quesiti referendari. Si chiedono i referendum perché bisogna dire stop all’austerità e invocare una svolta per lo sviluppo e il lavoro; perché non è possibile riversare sui paesi periferici d’Europa tutti gli oneri degli squilibri economici del Continente; perché occorre evitare che politiche ottuse incrinino la solidarietà tra i popoli, alimentino egoismi e intolleranze, mettano a rischio il progetto di unione europea; perché il referendum è un fondamentale strumento democratico con il quale i cittadini possono sollecitare il Parlamento nazionale e i governi europei.

 

 

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