Monta la protesta di operai e impiegati Whirlpool, dopo l’annuncio da parte dell’azienda che gli esuberi saliranno dai 1.350 previsti a 2.060. La tensione maggiore si è registrata nell’area dello stabilimento di Carinaro, nel casertano, dove in attesa dello sciopero che domani bloccherà completamente l’industria locale, oggi i lavoratori hanno proseguito con lo ‘sciopero a scacchiera’, creando problemi alla produzione con il blocco, a turno, di varie linee produttive rallentando così il processo di realizzazione del prodotto finito. Momenti di tensione ci sono stati quando gli stessi lavoratori sono entrati in fabbrica con una troupe televisiva della Rai, senza aver ottenuto l’autorizzazione per l’ingresso delle telecamere da parte del direttore dello stabilimento. I lavoratori, che protestano dal 16 aprile scorso contro la decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento, sono poi usciti dalla fabbrica e hanno continuato a presidiare l’ingresso dell’insediamento, dove sono state montate 3 tende. Alcuni lavoratori hanno annunciato che saranno creati problemi ai seggi elettorali il prossimo 31 maggio nel caso in cui il Governo non intervenga, ma l’iniziativa è stata subito bocciata da molti sindacalisti presenti. “Prima di tutto – ha spiegato il leader casertano della Uilm, Antonello Accurso – pensiamo allo sciopero generale di domani mattina dove ci aspettiamo una massiccia presenza dei lavoratori casertani. Speriamo che vengano in oltre 3.000. Poi ci teniamo a dire che la mobilitazione deve essere civile come è avvenuto finora. Anche lo sciopero a scacchiera rallenta ma non ferma la produzione”. Nelle Marche intanto Fiom, Fim e Uilm e le Rsu degli stabilimenti Indesit di Albacina e Melano e degli uffici di Fabriano hanno indetto 2 ore di sciopero per lunedì 25 maggio, dalle 11 alle 13. Ed è previsto anche un presidio davanti alla sede centrale di Indesit a Fabriano. Dopo aver definito il piano dell’azienda “inqualificabile”, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi si è detta “fiduciosa che margini ci siano” e ha dato disponibilità a ricevere le parti già domattina. Domani poi, il titolare del Lavoro Giuliano Poletti sarà a Fabriano. Preoccupazione ha espresso il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che ha assicurato di seguire la crisi industriale con attenzione. Dal fronte sindacale il leader Fiom Maurizio Landini ha ribadito la necessità di uno sciopero di tutto il gruppo, per “rendere evidente che non siamo disponibili ai licenziamenti”. Il numero uno della Cisl, Annamaria Furlan, ha chiesto al Governo “d’intervenire a garanzia dell’intesa siglata nel dicembre 2013 affinché tutti i siti abbiano una missione produttiva. Whirlpool deve ripresentare il “Piano per l’Italia