La Star e’ “vittima della vicenda al pari di altre primarie aziende nel settore alimentare”. L’azienda di prodotti alimentari interviene dopo che alcuni ragu’ a base di carne sono risultati positivi al Dna equino durante i controlli. “I prodotti risultati positivi ai test – precisa l’azienda- appartengono a lotti che Star aveva gia’ provveduto a bloccare integralmente in via cautelativa presso il proprio stabilimento, come anche riportato nel comunicato del ministero della Salute.
Nessun prodotto dei lotti in questione e’ stato messo in commercio. Questi prodotti, continua l’azienda in una nota “sono stati preparati con carne, che ci era stato assicurato essere 100% bovina, fornita dall’azienda francese Gel Alpes di Saint Maurice – Manosque, gia’ posta sotto attenzione da parte delle autorita’ transalpine nello scorso febbraio e con il quale Star ha interrotto la relazione commerciale”. Inoltre “la produzione che Star ha effettuato con carne proveniente da tale fornitore rappresenta solo una minima parte della produzione di Star e riguarda un numero di lotti perfettamente identificati”. La Star “aveva comunque gia’ avviato da tempo analisi supplementari su tutti i propri prodotti a base di carne, relazionandosi costantemente con le Autorita’ competenti. Parallelamente ed in via preventiva e cautelativa Star ha deciso di ritirare presso i propri clienti i lotti di produzione per i quali e’ stata utilizzata materia prima sotto indagine del fornitore in oggetto, pur in assenza di evidenze analitiche”. L’azienda, poi, “ribadisce che non ci sono rischi per la salute e mantiene a disposizione dei consumatori il proprio numero verde 800274094. Dall’inizio di questa vicenda, “la Star ha inoltre deciso di richiedere, in aggiunta alle tradizionali e gia’ dettagliatissime documentazioni sanitarie, l’analisi del Dna su tutte le carni ricevute da fornitori terzi per poter continuare a fornire ai clienti tutte le garanzie della qualita’ di Star. Si precisa inoltre che Star e’ da sempre impegnata in un programma rigoroso di controllo e certificazione delle materie prime utilizzate nella lavorazione dei propri prodotti che prevedono rigidi parametri ‘qualitativi’, ulteriormente restrittivi rispetto a quanto stabilito dalla legislazione vigente e che tale misura e’ stata presa allo scopo di ribadire la trasparenza nei confronti dei propri consumatori”.