Lo scandalo della carne di cavallo spacciata per manzo avrebbe provocato un crollo del 30% degli acquisti in Italia di primi piatti pronti, surgelati e ragù. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti di una emergenza che ha portato al ritiro di circa 200 diversi tipi di confezioni di prodotti alimentari in 24 diversi Paesi sulla base del monitoraggio effettuato dal portale eFoodAlert.net.

Per evitare il ripetersi in futuro di altre emergenze e dipanare ogni dubbio sulle effettive caratteristiche del cibo che si porta a tavola occorrono – continua la Coldiretti – interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta per farla conoscere ai consumatori e scoraggiare il proliferare di passaggi che favoriscono le truffe.

 

COMMISSIONE UE CHIEDE PARERE SU RISCHI SALUTE – La Commissione Europea ha chiesto all’Agenzia europea dei farmaci (Ema) e all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di fare una valutazione congiunta dei rischi per la salute umana che possono derivare dalla eventuale presenza nella carne di cavallo, utilizzata con frode in alcuni prodotti alimentari, di residui di un potente farmaco anti-infiammatorio, il fenilbutazone. Lo rende noto la stessa Ema dal suo sito. La richiesta arriva dopo la rilevazione di carne di manzo mischiata con quella equina, e la “scoperta – afferma l’Ema sul suo sito – di fenilbutazone in un piccolo numero di carcasse di cavallo destinate alla catena alimentare”. Ema ed Efsa dovrebbero dare il loro parere scientifico entro il 15 aprile prossimo, per aiutare la Commissione Europea a prendere una decisione informata. Le due agenzie europee si serviranno di tutti i dati scientifici disponibili e i risultati dei test in corso sulla carne equina negli Stati membri. Nel loro parere congiunto, Ema ed Efsa dovranno fornire indicazioni sui potenziali rischi per i consumatori dalla presenza di questo farmaco nella carne di cavallo, derivanti sia dal consumo della carne di cavallo in sé, che da altri prodotti illegalmente contaminati con la carne equina, e se ulteriori controlli saranno necessari per minimizzare gli eventuali rischi identificati. Il fenilbutazone è usato con moderazione sugli uomini per il trattamento di gravi infiammazioni, quando altre terapie non sono adatte. In campo veterinario invece il suo uso è consentito in alcuni Stati membri per trattare il dolore e ridurre l’infiammazione in animali non destinati alla catena alimentare umana, come cani e cavalli da corsa. Non può essere usato quindi in animali destinati a diventare cibo per gli uomini e qualsiasi sua traccia nel cibo di origine animale deriva quindi dall’uso illegale di carcasse di cavalli trattati.

RUSSIA; IKEA SOSPENDE VENDITA SALSICCE – Ikea ha sospeso la vendita di salsicce anche in Russia dopo aver scoperto tracce di carne di cavallo in quelle prodotte dalla società russa Remit. Lo ha reso noto la società in un comunicato. Nessuna traccia invece nelle polpette della carne di cavallo, oggetto di preoccupazione per l’eventuale presenza di residui di un potente farmaco anti-infiammatorio, il fenilbutazone.

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