Solo, una su tre, il 36,3% delle imprese italiane, è puntuale nei pagamenti, (­4,6% rispetto a un anno fa); ma si è fermata l’impennata dei cattivi pagatori anche se non si prevede un ritorno ai livelli pre­crisi.E’ quanto risulta dall’ultimo Studio pagamenti CRIBIS D&B di marzo 2015.’Maglia nera’ il commercio al dettaglio: solo il 25,4% rispetta i termini. In Emilia­R le imprese più virtuose (46,6% puntuali), in coda la Sicilia (18,9%).

­ Il paragone con i dati di fine 2010 è sintomatico delle difficoltà che stanno vivendo 1,2 milioni di imprese commerciali, pari a circa un quinto della popolazione imprenditoriale del Paese: la percentuale di ritardi gravi è cresciuta del 232,4%, dato che rischia di condizionare l’intero sistema economico nazionale, spiega Cribis, che parla di una ‘nuova normalità’, con un assestamento su valori medi negativi. Il 48% paga con 30 giorni al massimo di ritardo, stabile al 15,7% chi salda le fatture oltre un mese dopo la scadenza, un valore che però è quasi tre volte (+185,5%) il dato di fine 2010 e non si prevedono a breve inversioni di rotta. Il Nord­Est è la macro­area più affidabile, con il 45,6% di pagamenti regolari; nel Nord­Ovest il 43% delle imprese è puntuale, mentre nel Centro solo il 31,5% paga a scadenza e nel Sud il 22,4%, con il 27,3% di ritardi significativi.

 

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