“E’ necessario istituire una commissione d’inchiesta dopo le vicende degli stabilimenti della Fiat di Melfi (Potenza) e Pomigliano (Napoli), perché siamo davanti a una logica autoritaria e discriminatoria, e al fatto che nelle strutture del Lingotto non si applicano le leggi italiane”. Lo ha chiesto in serata, a Potenza, il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a margine di un incontro organizzato dal sindacato.

Secondo Landini, poi, serve “certezza sul futuro dello stabilimento lucano”, e “non si può far finta di non vedere che in Italia la Fiat, nell’ultimo anno, ha prodotto meno di 400 mila automobili, ci sono state 53 milioni di ore di cassa integrazione, e gli investimenti sono stati fatti all’estero”. Per questo motivo, per il leader della Fiom, il “rischio è il depotenziamento della produzione di auto in Italia e il prossimo governo deve intervenire, facendo ciò che i precedenti governi non hanno mai fatto: chiedere garanzie precise, come è accaduto in Francia o in Germania. Non possiamo stare tranquilli – ha concluso – solo perché sono stati fatti degli annunci”.

 

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