“Gli occupanti dell’Apecar possono andare ad inneggiare la squadra di calcio locale e gli attori che continuino a fare gli attori, ma non di certo scherzando sul futuro delle nostre famiglie e del nostro lavoro. Con un documento firmato, un gruppo di lavoratori dell’Ilva
si dissocia nettamente sia dal comitato “Cittadini liberi e pensanti” che dall’attore Michele Riondino. Il comitato, noto per aver usato l’Apecar, un mezzo a tre ruote, per irrompere nella manifestazione sindacale del 2 agosto a Taranto interrompendo il comizio dei leader Camusso, Bonanni e Angeletti, ha infatti promosso la manifestazione di giovedi’ sera nel rione Tamburi, vicino al siderurgico, dove e’ intervenuto anche l’attore Riondino, che e’ tarantino. Proprio quest’ultimo, in quest’occasione, ha stracciato anche la tessera elettorale in segno di critica verso l’inerzia della politica e delle istituzioni locali sul fronte Ilva in questi anni. “Noi lavoratori non ci sentiamo rappresentati da questi personaggi – dicono gli operai Ilva nel loro documento -. Pur riconoscendo i movimenti e le associazioni legalizzate a tutela dell’ambiente e della salute non condividiamo assolutamente iniziative “ultras” da parte di chi non conosce assolutamente le problematiche e l’andamento delle procedure di marcia dello stabilimento Ilva predicando rivalse contro chi ha permesso loro di conoscere poche ore di lavoro all’interno dello stabilimento stesso e per giunta anche come ex sindacalisti, allontanati dalla loro stessa organizzazione sindacale di appartenenza” (il riferimento e’ alla Fiom Cgil nella quale militavano alcuni associati al comitato “Cittadini liberi e pensanti”). “Ci chiediamo: quando negli anni passati hanno occupato queste posizioni – affermano ancora i lavoratori Ilva riferendosi agli ex sindacalisti oggi confluiti nel comitato cittadino – non vi era inquinamento da parte dell’azienda? Perche’ solo oggi questi “pochi” occupanti dell’Apecar prediligono la chiusura dello stabilimento? Noi siamo per un sindacato unito e coerente che ci tuteli e che ci faccia rispettare sui tavoli che contano. E non con un sindacato opportunista che si defila solo per apparire sul palcoscenico e alla luce delle telecamere come se fosse una prima donna, truccata ma senza idee. Noi siamo per i diritti e il rispetto di tutti coloro, che con molta intelligenza e trasparenza, tuteleranno l’ecocompatibilita’ fra salute, ambiente e lavoro”.