E’ durato per circa due ore e mezza l’interrogatorio sulla convalida del fermo e la richiesta di custodia cautelare in carcere di Gianluca Baldassarri l’ex capo dell’area finanza di Mps, bloccato ieri mattina a Milano nell’ambito dell’inchiesta della magistratura senese sull’istituto di credito.

Baldassarri ha risposto alle domande del gip Alfonsa Maria Ferraro che avra’ tempo 48 ore per decidere. Come ha anticipato il difensore del manager l’avvocato Filippo Dinacci, Baldassarre si sarebbe difeso spiegando per altro che non ha mai avuto intenzione di fuggire. Proprio sul pericolo di fuga insieme all’inquinamento probatorio si fonda il decreto di fermo eseguito due giorni fa dagli uomini del nucleo valutario della guardia di Finanza ed di cui il pm Angelo Renna ha chiesto la convalida e contemporaneamente ha fatto istanza di custodia cautelare in carcere. L’ex capo dell’area finanza e’ accusato di associazioni per delinquere truffa e ostacolo all’attivita’ di vigilanza di Bankitalia. Nessun contratto nascosto bensì “custodito in cassaforte. E poi era semplicemente una dichiarazione di intenti”. Si è difeso cosi ‘ Baldassarri, che ha spiegato poi che il contratto dell’operazione Alexadria con Nomura era stato “fatto di volta in volta quando venivano acquistati i titoli” e che “gli organi ispettivi venivano puntualmente informati”. Questo contratto venne trovato il 10 ottobre 2012 dai nuovi vertici di Mps.

 

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