Capodanno, scocca l’ora del cenone e la relativa corsa all’acquisto di gamberi, branzini e ostriche. Ma e’ proprio questo il momento in cui, impennandosi la domanda di pesce e crostacei, cresce il numero di frodi commerciali. Nonche’ il rischio di incappare in prodotti di scarsissima qualita’.

”In questi giorni occorre fare attenzione e rivolgersi a rivenditori di assoluta fiducia”, sottolinea Valentina Tepedino, veterinario e direttore di Eurofishmarket, societa’ specializzata nella consulenza, informazione e ricerca nel settore dei prodotti ittici. ”Le accortezze riguardano sia il pesce fresco che quello congelato. Nel primo caso infatti spesso vengono vendute, a prezzi stellari, specie alternative e meno pregiate al posto di quelle effettivamente richieste dal cliente: succede spesso con il gambero rosso dell’Atlantico, spacciato per quello piu’ nobile del Mediterraneo. Nel secondo caso, e l’ho visto fare piu’ volte sotto i miei occhi, il prodotto congelato non viene decongelato in maniera opportuna, e cioe’ in una cella frigorifera ad una temperatura tra lo 0 e i 4 gradi, bensi’ con metodi frettolosi, come un getto d’acqua corrente dentro un secchio”. La fregatura insomma e’ dietro l’angolo, specie in un paese come il nostro dove a fronte del migliaio di prodotti commercializzati (sia locali che d’importazione, tra pesci, crostacei e molluschi) le specie richieste sono poco piu’ di una decina. Come difendersi? ”Innanzitutto controllare che le etichette siano ben chiare”, continua Tepedino, ”e che riportino la denominazione esatta del pesce (e cioe’ il nome che la legge gli ha dato), la sua origine, il metodo di produzione e se sia stato decongelato. Da sfatare poi la convinzione che le taglie piccole siano necessariamente le piu’ pregiate. Da evitare assolutamente le cassette per il misto da zuppa con esemplari sotto i 7 cm: sono vietate e continuare ad acquistarle significa non garantire alle prossime generazioni il consumo di pesce”. Diffidare poi delle polpettine di bianchetti di cui sono pieni i ristoranti: ”la cattura dei bianchetti di sardine e’ vietata anch’essa da piu’ di un anno e quelli in circolazione – avverte l’esperta – non sono altro che ‘falsi’ provenienti dalla Cina”.

 

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