Si chiama “Leguminosa” l’evento dedicato ai legumi che si svolgerà da venerdì 7 a domenica 9 marzo a Napoli. Tre giornate durante le quali sarà allestito un mercato con 40 bancarelle, tre laboratori della terra, percorsi didattici per bambini, laboratori e teatri del gusto. “Una straordinaria iniziativa nel segno di una politica voluta e perseguita dalla Regione di restituire la centralità alla cultura del cibo, – ha detto Caterina Miraglia, assessore all’Istruzione della Regione Campania – un modo per dare priorità alla promozione dei nostri prodotti e alla sana alimentazione”. “I bambini hanno pensato che hamburger e patatine fossero la cosa più buona a tavola, – ha giunto – invece spiegati bene piacciono anche a loro e sono un pasto importante, nutriente e con poche calorie”.

L’inaugurazione della prima edizione di Leguminosa è in programma il prossimo venerdì 7 marzo, alle 17.30, al Maschio Angioino. Leguminosa è un evento a impatto zero perché sta utilizzato sono materiale ecologico e biodegradabile, a partire dalle stoviglie. Il mercato dei prodotti sarà aperto, nella Galleria Umberto I a Napoli, già venerdì pomeriggio a partire dalle 15 e fino alle 21; sabato dalle 10 alle 21; domenica dalle 10 alle 1 Cinquantasette espositori, 26 tra ospiti e relatori, 54 diverse varietà di legumi e 9 chef sono alcuni dei numeri della kermesse, i cui contenuti sono stati ideati da Slow Food Campania con il contributo della Regione Campania, il Comune di Napoli del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Anci Campania. Per il presidente di Slow Food Campania, “la scelta di dedicare una manifestazione ai legumi è dovuta a una delle sfide più importanti da raccogliere dal punto di vista ambientale”. “Lo stile alimentare delle persone – ha affermato – è legato alle questioni ambientali come per esempio sul fronte delle risorse idriche”. Francesco Iannuzzo, presidente di Anci Campania, ha evidenziato che in occasione di eventi come Leguminosa, “c’è la possibilità che le eccellenze del nostro territorio siano finalmente sotto i riflettori”. “Dobbiamo evitare – ha concluso – che eventi negativi possano contaminare in questo senso le cose belle che invece ci sono in Campania”.

 

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