NAPOLI – “Non staremo a guardare che la Provincia lasci in mezzo alla strada i trecentocinquanta lavoratori dell’Asub, scenderemo in piazza con una mobilitazione davanti alla sede del Consiglio provinciale”. E’ questa, informa un comunicato, “la prima irrevocabile azione che metteranno in campo venerdì mattina, 8 giugno, le confederazioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl insieme con le categorie dei metalmeccanici, Fim, Fiom, Uilm e Ugl Metalmeccanici, per contrastare la paventata decisione, da parte dell’ente guidato da Cesaro, di mettere in liquidazione la partecipata che si dedica alla manutenzione di scuole e strade”.

“Le decisioni della Provincia – hanno sottolineato in un incontro i segretari confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl – sono sbagliate nel metodo e nel contenuto, sembra quasi che ogni scelta, a partire dal futuro dei lavoratori dell’Asub, fino all’aumento odioso delle tasse, delle accise e quelle per lo smaltimento dei rifiuti, che incidono fortemente sulla vita dei lavoratori e dei cittadini, sia semplicemente ‘affare privato'”.

“Non c’é concertazione, non c’è partecipazione – continuano Cgil, Cisl, Uil e Ugl – a rendere paradossale la vicenda Asub c’è anche il perverso meccanismo dei subappalti che premia le aziende esterne a discapito della società in house”. Venerdì prossimo, concludono i sindacati, protesteremo a Santa Maria la Nova, quando si terrà la riunione del Consiglio provinciale, affinchè “la messa in liquidazione non venga presa nemmeno in considerazione nel dibattito e per chiedere ad horas un incontro con la Provincia con l’obiettivo preciso di delineare un piano industriale e di riorganizzazione dell’Asub che faccia chiarezza sulle intenzioni dell’Ente provinciale e soprattutto che dia certezze al futuro delle circa 350 famiglie che per esso lavorano”. Hanno partecipato alla conferenza stampa i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl Napoli, Federico Libertino, Adriano Varriale, Fulvio Bartolo, Francesco Falco e i segretari di categoria, Fim, Fiom, Uilm, Renato Margherita, Vincenzo Argentato e Giovanni Sgambati.

 

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