L’ultimo rapporto elaborato dalla Banca d’Italia, getta sulla situazione economica e lavorativa della Campania, diversi punti di ombra, che tuttavia non stemperano il clima abbastanza positivo di fiducia sia da parte delle aziende, che da parte dei privati. Un segnale chiaro infatti arriva soprattutto dall’aumento delle richieste dei preventivi sui prestiti (approfondimenti su http://www.zonaprestiti.com/preventivo-prestito.htm), e dalla moderata ripresa dei consumi. Partiamo dalla situazione economica, dove nei primi 9 mesi dell’anno si fa notare una modesta ripresa. Se il dato non venisse considerato alla luce dell’andamento dell’anno precedente, sembrerebbe comunque un buon risultato, ma considerato il fatto che lo slancio si è via via affievolito, si perde la certezza di una ripresa consolidata. Per l’occupazione invece la situazione è molto positiva. Infatti nei primi sei mesi è stata di circa 53 mila unità, con un tasso di crescita più che doppio rispetto a quello maturato a livello medio nazionale, e ben superiore a quello del Mezzogiorno: per la campania la crescita è stata di 3,4%, la media nazionale dell’1,5% e per il Mezzogiorno 1,8%. La maggiore fiducia nei confronti del futuro, spinge a far aumentare le richieste di finanziamenti. Anche in questo ambito la spinta viene dai privati e soprattutto per i prestiti personali. Bene anche quelli finalizzati ma con una crescita notevolmente più contenuta. I campani preferiscono rivolgersi alle banche, che vantano un aumento delle richieste poco inferiori al 6%, mentre sono in netto calo (di oltre due punti percentuali) le richieste verso le finanziarie. Se l’accesso al credito aumenta, le difficoltà di rimborso sono rimaste più o meno inalterato: le sofferenze bancarie sono cresciute di circa 3,5%. Anche in questo caso per le famiglie la situazione è in miglioramento molto più sensibile rispetto a quanto accade per le aziende, che incontrano per tanto maggiori difficoltà per poter accedere al credito. Rimane però negativo il fatto che gli investimenti nel settore produttivo e commercio si sono ridotti. Il settore che continua a subire una contrazione molto marcata, rimane quello delle costruzioni.