NOLA – La Cgil prende posizione contro la scelta della regione Campania di Azzerare il Fondo per le non autosufficienze dell’ambito 11.Una scelta che mette a rischio centinaia di persone. “Con Decreto della Giunta Regionale della Campania n. 1004 del 4 dicembre scorso è stato “azzerato” all’Ambito 11 (quello, per intenderci, dei Comuni dell’Area Nolana) la quota di ben 1.797.726,49 euro del Fondo per la non Autosufficienza (FNA), con gravissimo danno per gli anziani e per le loro famiglie.
Tale decisione giunge successivamente alla richiesta degli Uffici Regionali competenti di verifica delle dichiarazioni effettuate e di inviare tutta la documentazione a supporto delle autodichiarazioni precedentemente effettuate.
Di conseguenza il settore regionale competente ha notificato all’Ambito 11 una nota che anticipava la revoca totale dei fondi FNA assegnati per le annualità VII, I, II, III, fornendo 10 giorni per trasmettere eventuali osservazioni corredate da documenti e che tale nota risulta consegnata in data 15.11.2012.
Rilevato che non è pervenuta alcuna risposta dall’Ambito Na 11 la Regione Campania ha proceduto alla revoca complessiva della somma di euro 1.797.726,49.
Si tratta, purtroppo, dell’ennesima e pessima pagina della storia di questo Ambito travolto dalla confusione gestionale di un’Agenzia che non riesce in alcun modo a svolgere un ruolo attivo sul territorio.
Tutto ciò, purtroppo, conferma le ragioni che la Cgil Nolana ha sostenuto incessantemente durante questi ultimi anni.
A pagare il conto, purtroppo, continuano ad essere i più deboli: poveri, anziani, disabili, migranti.
Il Sindaco del Comune di Nola ricorderà bene le volte che gli abbiamo sollecitato (inutilmente) di intervenire nel caosgestionale, che viene da lontano, ma che si è pesantemente aggravato negli ultimi 2 anni di gestione dell’Agenzia.
Di fronte a casi così eclatanti di inefficienza e di scarsa trasparenza gli chiediamo (ma sappiamo bene che non lo farà):faccia dimettere subito il CdA dell’Agenzia Nolana. A questo punto ci troviamo di fronte ad una situazione di assoluta emergenza e gravità.
Se avessero avuto un minimo senso di responsabilità lo avrebbero fatto già loro rassegnando le dimissioni. Non hanno più quel minimo di consenso politico, sociale, ed istituzionale, che sarebbe indispensabile. Ma non c’è molto da sperare!”