La sirena dell’ex Italsider di Bagnoli risuonerà ogni ora, per qualche minuto, a sostegno della vertenza che vede impegnati i lavoratori della Bagnolifutura, i quali hanno annunciato lo sciopero ad oltranza per “scongiurare – come precisano in una nota inviata alla stampa – la messa in cassa integrazione di tutto il personale”.

“Il sindaco di Napoli, dopo 11 anni di gestione fallimentare della società – si legge nel documento – non può preoccuparsi solo adesso di ‘mettere in sicurezza’ i lavoratori, assicurandosi prima di risolvere il vero problema politico: la ‘svendita’ dei suoli di Bagnoli, addirittura prioritario rispetto al destino di 53 famiglie”.

“Il presidente della Regione, finanziatore delle opere pubbliche a Bagnoli – secondo i lavoratori non può affermare solo adesso ‘siamo molto preoccupati’. In tutti questi anni dov’era? Il 27 maggio scorso le rappresentanze sindacali riunite presso la segreteria tecnica del presidente della giunta regionale avevano già chiesto un pronto intervento del socio ed ente di programmazione e sviluppo per scongiurare scelte penalizzanti per l’area ed i lavoratori. Adesso, la preoccupazione è per i lavoratori e le loro famiglie o per i 200 milioni che bisogna restituire alla Comunità Europea se Bagnolifutura fallisce?”.

“Il presidente della Provincia, socio e certificatore della bonifica a Bagnoli – prosegue il comunicato – non può tacere e sentirsi estraneo a questa grave crisi sociale di cui è anch’egli responsabile”.

 

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