Utile netto di 112 milioni di euro, in crescita di oltre il 65% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente; incidenza del cost/income (oneri operativi sui proventi operativi netti) attestata al 59,2%, in riduzione rispetto al 62,9% del primo semestre 2010. Sono alcuni dei dati della semestrale del Banco di Napoli (gruppo Intesa Sanpaolo) esaminata dal Consiglio di amministrazione, da cui emergono – si sottolinea in una nota dell’istituto – ”risultati economici ancora una volta in netto miglioramento”. La favorevole dinamica dell’utile e’ riconducibile sia alla dinamica positiva dei ricavi, attestatisi a 647,3 milioni di euro (+21,6 milioni, pari al +3,4% rispetto al primo semestre 2010) che al contenimento degli oneri operativi, che hanno segnato una riduzione di 10,3 milioni (-2,6%) attestandosi a 383,1 milioni. Le attivita’ finanziarie della clientela hanno registrato una lieve flessione (-1,1%); gli impieghi nei primi sette mesi dell’anno sono cresciuti di 1.208 milioni (+6,6%), proseguendo l’intensa azione di sostegno al territorio. L’andamento economico e’ sostenuto dallo sviluppo delle masse intermediate. Il numero dei clienti del Banco di Napoli nelle quattro regioni in cui opera (Campania, Puglia, Calabria e Basilicata) e’ ancora in aumento, ed e’ sempre piu’ vicino alla quota di due milioni. In calo le rettifiche di valore nette su crediti, dai 91,5 milioni del primo semestre 2010 ai 67,7 del primo semestre dell’esercizio in corso. ”I risultati di questi primi sei mesi del 2011, confermano il trend positivo gia’ riscontrato con il bilancio del 2010 e della trimestrale 2011 – afferma il direttore generale del Banco di Napoli Giuseppe Castagna – e ci indicano che siamo sulla buona strada nell’azione di dialogo con le imprese e le famiglie del Meridione. E il sempre crescente numero di clienti conferma quanto la fiducia che riponiamo sulle attivita’ economiche del nostro territorio venga apprezzata. I buoni risultati del Banco di Napoli, la piu’ grande banca del Sud, sono anche il frutto dell’attenzione che il Gruppo Intesa Sanpaolo riserva al Mezzogiorno”.