I segretari generali nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Camusso, Bonanni, Angeletti e Centrella, lunedì 2 luglio, a Napoli, concluderanno la manifestazione regionale indetta dal sindacato per porre la vertenza Campania all’attenzione della Presidenza del Consiglio.

Il corteo partirà nel pomeriggio da piazza Mancini per terminare in piazza Matteotti. “I numeri, le dimensioni, la drammaticità delle oltre 600 vertenze aperte in Campania impongono una riflessione seria ed un intervento mirato del governo per ridisegnare condizioni di sviluppo”, ha dichiarato Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania. “La nostra intenzione è quella di aprire un doppio confronto: da una parte con il Governo Nazionale, dall’altra con la Regione Campania. Il primo, finora, ha adottato scelte penalizzanti per il nostro territorio; penso al termovalorizzatore, al decreto compensazioni, poi recuperato, e alle scelte sulla cassa integrazione. La seconda deve, invece, onorare gli impegni presi con il Contratto Campania”. “L’allarme sociale che vive la Campania è da codice rosso – ha sottolineato il segretario generale della Cisl Campania, Lina Lucci – infatti sono piu di 83mila i lavoratori dell’industria in difficolta, 575 le aziende in crisi nel solo comparto industria, oltre il 60% delle 15mila imprese edili messe in ginocchio, solo per fare qualche esempio. Il sindacato confederale ha, come noto,fatto una scelta obbligata. Abbiamo accantonato un vecchio modo di fare sindacato, provando noi per primi a fare la nostra parte. Il che non ha nulla a che vedere con “l’inciucio” del sindacato che si appiattisce sulla politica. Un alibi che ancora oggi una certa elite della classe dirigente locale, sia politica che imprenditoriale e dell’associazionismo, continua ad utilizzare perché fa fatica a prendere consapevolezza che bisogna cambiar rotta”. “Non abbiamo bisogno di supertecnici – ha precisato il segretario generale della Uil Campania, Anna Rea – ma di grande responsabilità e di soluzioni. Sono troppe le vertenze e le problematiche nella nostra regione, dai trasporti alla sanità, dal fallimento delle imprese all’emigrazione giovanile: il tempo é scaduto. La Campania deve diventare vertenza nazionale, individuando di sicuro le priorità e stabilendo tempi certi per soluzioni definitive, a partire dalla capacità e dal ruolo più determinante delle stesse istituzioni locali. Per questo avremo il sostegno dei segretari generali nazionali il 2 luglio a Napoli”. “La vertenza Campania – secondo il segretario generale regionale dell’Ugl, Vincenzo Femiano – non è riconducibile ad una mera questione di bilancio, c’é bisogno di una azione politica. Il mondo del lavoro, il prossimo 2 luglio, manderà un messaggio di grande responsabilità ritrovando la propria unità. Contemporaneamente chiederemo impegno e sostegno alle associazioni, agli enti, alle imprese. Ognuno metta da pare gli interessi particolari a favore di quelli generali”. In preparazione della manifestazione sono previsti attivi unitari su tutto il territorio regionale. Si parte il 14 giugno a Napoli; il 18 si continua con Avellino e Benevento ed il 19 a Salerno e Caserta.

 

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