POMIGLIANO D’ARCO – La Fiom ha richiesto la necessità di una “verifica della legittimità di richiesta di cigs di 13 mesi per riorganizzazione aziendale” avanzata dalla Fiat per i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Lo ha annunciato il responsabile del settore auto dei metalmeccanici della Cgil, Francesco Percuoco, al termine dell’esame congiunto in Regione con i vertici aziendali, tenutosi in sede separata rispetto all’incontro con le altre sigle sindacali.
“Bisogna verificare la legittimità della richiesta – ha spiegato Percuoco – perché nel tempo si sono sovrapposti periodi di cassa in deroga alla cigs per cessazione attività alla cigs per riorganizzazione”. Secondo Percuoco, inoltre, “questa operazione non garantisce i lavoratori in Cig”: “I criteri adottati dal Lingotto per la riorganizzazione e la Cig – ha aggiunto – con tre aree di riferimento nello stabilimento, ma soprattutto il criterio di attribuzione dei singoli lavoratori sulla base dell’anzianità di servizio degli ultimi sei mesi, sono assolutamente arbitrari e tendenti a riconfermare un’azione discriminatoria e ad aggirare le sentenze del tribunale di Roma che prevedono l’assunzione di 19 più 126 lavoratori della Fiom nella newco, e conseguentemente al trasferimento d’azienda, nelle attività Fabbrica Italia Pomigliano trasferite alla Fiat group automobiles. E’ evidente anche che la suddivisione in tre aree determina in due di esse (A e B), una sostanziale continuità produttiva, tranne i temporanei cali di mercato, mentre l’area C, dove sono collocati oltre 1800 operai, sarà interessata dal maggior ricorso alla cassa integrazione, senza che siano garantiti effettivi criteri di rotazione”. Il rappresentante del Lingotto presente all’incontro, invece, ha ribadito la “piena legittimità dell’operato aziendale”, e ha ritenuto di non sottoscrivere il verbale.