Il cantiere navale Fincantieri di Castellamare (Napoli), rischia la cassa integrazione o addirittura lo spostamento di alcune lavorazioni su altri cantieri per il mancato rilascio da parte della ex Provincia di Napoli, oggi inglobata nella Area Metropolitana, della Autorizzazione Unica Ambientale necessaria all’avvio di un nuovo impianto di ultima generazione frutto di un ingente investimento sul cantiere di Stabia, che l’azienda ha voluto fortemente mettere in atto anche per rispondere alle intese sindacali sottoscritte e di cui la Fim è stata protagonista”. E’ quanto afferma il segretario regionale della Fim Campania, Giuseppe Terracciano. ”Una banale operazione burocratica in un paese ‘normale’, richiederebbe poche ore o al massimo pochi giorni per essere superata, invece a Castellammare ha una procedura aperta da otto mesi”m aggiunge Terracciano. “Riteniamo inaccettabile che situazioni di questo tipo, risolvibili con un minimo di buona volontà e di buon senso, mettano a rischio uno stabilimento produttivo, dopo tutte le traversie che lo storico Cantiere di Castellammare ha dovuto sopportare per anni, e dopo essere riusciti a restituirgli dignità e capacità competitiva con un accordo, di cui come Fim siamo stati protagonisti, costato sacrifici ai lavoratori in termini di ammortizzatori sociali e ridimensionamenti, ma che ha rimesso in piedi il Cantiere”.