Più di 30mila lavoratori fuori dai cantieri, più di 200 milioni di euro di ricchezza non prodotta, licenziamenti e cassa integrazione in cantieri come la Metropolitana di Napoli, il Policlinico di Caserta, l’Interporto di Marcianise, il Crescent di Salerno, la Lioni-Grottaminarda di Avellino, infrastrutture primarie di Benevento. A snocciolare i dati della crisi che investe il settore edile in Campania è il segretario generale regionale della Fillea, Giovanni Sannino che, nella relazione introduttiva al quarto congresso della categoria ha parlato di una crisi ”ancora grave e pesante che investe l’intero settore delle costruzioni”. ‘

‘La Campania – ha detto Sannino – deve diventare una vertenza prioritaria e nazionale entro la quale viva un Piano del lavoro in edilizia, completando le opere programmate, dall’Agenda 2007-2013 ai 19 Grandi Progetti, ma soprattutto ad una diffusa cantierizzazione di piccole e medie opere della riqualificazione a partire dai programmi di Europa Più e degli Accordi di Reciprocità”. Il bilancio, secondo la Fillea, non è esaltante. ”Sui Grandi Progetti – ha precisato Sannino – solo una minima parte dei 2700 milioni di euro sono stati spesi sulla Metropolitana di Napoli e sulle sue stazioni dell’arte, su Europa Più solo il 35% dei 750 milioni, mentre è uno scandalo il Progetto Unesco del Centro Storico di Napoli che non decolla, alla pari di Pompei. Il tutto con la spada di Damocle della perdita dei fondi da qui al 2015”. ”Sui fondi UE dell’agenda 2007/2013 – ha aggiunto Sannino – si tenta, in zona Cesarini, di realizzare una lenzuolata di progetti sponda pari a poco più di un miliardo con un bando di accelerazione della spesa, tardiva e a rischio di inconcludenza, mentre si litiga tra Comuni e Regione, sull’edilizia scolastica rischiando di perdere altre risorse per 18 milioni di euro. Certo c’è un problema di risorse, ma utilizzare quelle poche disponibili, dà la cifra per capire se siamo fronte ad un’inversione di tendenza e non invece agli annunci e proclami, come i 1000 cantieri promessi da Caldoro per il 2014”. ”La Fillea – ha concluso Sannino – indica nella rigenerazione urbana e nell’efficientamento energetica del patrimonio abitativo e non, attraverso la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, edilizia scolastica e manutenzione della viabilità urbana, gli orizzonti per la crescita di un settore che si candida a motore dello sviluppo sostenibile”.

 

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