POMIGIANO D’ARCO – Addio alla Newco di Pomigliano: personale e attività di Fabbrica Italia Pomigliano verranno infatti trasferiti in Fiat Group Automobiles. Lo ha annunciato il Lingotto con una lettera ai sindacati. Nella lettera inviata alle segreterie nazionali e territoriali di Fim, Uilm, Fiscim e Ugl e alle Rsa di Pomigliano, Fiat spiega che il trasferimento d’azienda di Fabbrica Italia Pomigliano a Fiat Group Automobiles é previsto dal primo marzo 2013.
L’operazione – dice il Lingotto – rientra nel processo di razionalizzazione societaria in corso ad opera di Fiat Group Automobiles. I dipendenti di Fabbrica Italia Pomigliano sono oggi 47 quadri, 150 impiegati e 1.964 operai. L’azienda spiega che i rapporti di lavoro subordinati del personale di Fabbrica Italia Pomigliano, al momento del trasferimento del complesso aziendale, proseguiranno con Fiat Group Automobiles.(ANSA).
La decisione di Fiat “dimostra che la costituzione della newco Fabbrica Italia Pomigliano, come denunciato da subito dalla Fiom, è stata solo uno stratagemma ideato da Fiat per uscire da Confindustria, non applicare il contratto nazionale di lavoro e discriminare le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Fiom”. Lo afferma il coordinatore del settore auto per la Fiom-Cgil, Michele De Palma, sottolineando che il sindacato guidato da Maurizio Landini attende “di leggere i testi per formulare un giudizio completo”. La Fiom-Cgil, afferma il coordinatore nazionale auto in una nota, “giudica prematuro esprimere un giudizio sul comunicato diffuso dalla Fiat sulle soluzioni individuate per lo stabilimento di Pomigliano. Ci riserviamo, infatti, di leggere i testi e di valutarli, anche con i legali, prima di esprimere la nostra opinione. Certo, si dimostra con questa decisione che la costituzione della newco Fabbrica Italia Pomigliano, come denunciato da subito dalla Fiom, è stata solo uno stratagemma ideato da Fiat per uscire da Confindustria, non applicare il contratto nazionale di lavoro e discriminare le lavoratrici e i lavoratori iscritti alla Fiom”. “L’impegno della nostra organizzazione – sottolinea infine De Palma – rimane il fatto che tornino al lavoro tutti i dipendenti del Gian Battista Vico e, se ancora dovessero esserci dei cali produttivi, riteniamo necessario utilizzare i contratti di solidarietà per redistribuire su tutti i carichi di lavoro”.