Il manichino impiccato di Marchionne costa caro a cinque operi dello stabilimento Fiat di Pomigliano. L’azienda, infatti, ha immediatamente fatto scattare sanzioni disciplinari poi sfociate in lettere di licenziamento per giusta causa. Il comitato di lotta licenziati e cassintegrati Fiat, dopo l’ennesimo vero suicidio di un’operaia di Acerra, aveva inscenato una protesta choc simulando il suicidio di Marchionne. Un gesto che non è stato gradito dall’azienda che ha risposto con un’azione forte. Tra gli operai colpi dal provvedimento c’è anche Mimmo Mignano, il quale in questi giorni conoscerà il destino di un’altra causa di lavoro. In una nota il comitato chiama ancora una volta alla lotta: “Contro i licenziamenti, i suicidi, il reparto confine di Nola ancora in cigs, le gravissime condizioni degli operai a ritmi infernali si indicono 2 ore di sciopero per il giorno 25 giugno dalle ore 13.00 alle ore 15.00 con presidio ingresso principale fiat Pomigliano e l’appello a tutte le organizzazioni sindacali e a tutti gli operai indipendentemente dalla loro iscrizione sindacale a stringersi attorno ai 5 militanti del comitato di lotta fiat, superando almeno in questi gravi avvenimenti, le divergenze”.