Rinasce il “Magic World”, il grande parco divertimenti alla periferia di Napoli: a tre anni dal fallimento (e a oltre un anno dalla chiusura dei cancelli) il parco sta per riaprire, grazie a una cordata di imprenditori, il cui capofila è Vincenzo Schiavo, console onorario della Federazione Russa in Napoli e Campania. Lo scorso 16 agosto, si legge in una nota, il Tribunale Fallimentare di Napoli ha assegnato tramite vendita all’incanto il bene alla società Partenope Investment srl, il cui amministratore unico è Schiavo. L’imprenditore napoletano, anche presidente della Confersercenti di Napoli e Campania, ha coinvolto nell’operazione fondi russi, inglesi e altre società italiane. L’idea è di creare, in 5 anni, un parco di circa 300mila metri quadrati, in cui vi siano diverse attrazioni e che possa essere aperto tutto l’anno. Il piano di sviluppo prevede, infatti: il miglioramento del parco di intrattenimento tematico; lo sviluppo dell’area ristoro con il ricorso alle eccellenze campane del settore; l’implementazione del parco acquatico e della zona in cui si ospita il circo. Tra le novità previste la nascita di un’area termale, aperta tutto l’anno, la costruzione di un albergo e La creazione di un’arena per ospitare concerti 365 giorni all’anno. Gli investimenti previsti, inizialmente, saranno di oltre 10 milioni di euro nei primi 5 anni. “E’ l’attuazione della forza di un’idea – afferma Schiavo – e sarà l’esempio che la Campania può esprimere un’economia sana. Abbiamo rilevato il parco dopo una gestione poco fortunata e ora rinasce grazie anche alle eccellenze della nostra regione. Il nuovo “Magic World” saprà sfatare il mito che nel Meridione l’economia non funziona e rigettare il luogo comune secondo cui la presenza della camorra e la lentezza della burocrazia rendono impossibile ogni iniziativa imprenditoriale”. A rendere trasparente l’intero business plan relativo sarà un comitato etico con magistrati ed ex pm. Tra questi l’ex capo della Dia di Napoli e attuale assessore alla legalità del comune di Giugliano in Campania, Adolfo Grauso.