NAPOLI – E’ stata convocata per domani una riunione urgente del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala. All’ordine del giorno le norme del decreto attuativo, pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale, che impone ai produttori della Dop di allestire stabilimenti separati per la mozzarella dop rispetto a quelli per la produzione di ricotta e altri prodotti caseari.
La norma del contendere è la 205 del 30 dicembre del 2008, con il ministro Zaia alla guida delle politiche agircole. Il testo, all’articolo 4-quinquiesdecies prevede che: “A decorrere dal 1 gennaio 2013 la produzione della mozzarella di bufala campana, registrata come denominazione di origine protetta, deve essere effettuata in stabilimenti separati da quelli in cui ha luogo la produzione di altri tipi di formaggi. Al fine di consentire alle aziende interessate un’adeguata programmazione delle rispettive attività, il Ministro delle politiche agricole provvederà a definire le modalità per l’attuazione». Attuazione, fortunatamente, sempre rinviata fino al decreto approvato giovedì scorso.
“Una norma ingiustificabile e penalizzante – dice il direttore del Consorzio, Antonio Lucisano – e per questo dobbiamo decidere cosa fare per chiedere che sia correttà” La norma, in un periodo di crisi economica, obbligherebbe i produttori che vorranno continuare a produrre la mozzarella dop ad investimenti per diversi milioni di euro per la realizzazione degli stabilimenti separati. Mancando questi ultimi, i produttori sarebbero quindi costretti a non utilizzare per altri prodotti, come appunto la ricotta e i formaggi, il latte in eccesso che non viene impiegato per la ‘dop’. L’eccedenza si registra soprattutto nel periodo invernale. Il disciplinare della mozzarella dop impone ai trasformatori di realizzare il prodotto con latte della mungitura mattutina e serale entro le sessanta ore.