L’Unione Sindacale di Base esprime la più convinta solidarietà ai 18 lavoratori dei Consorzi di Bacino della Regione Campania che sono stati fermati ieri dalle forze dell’Ordine dopo una giornata di mobilitazione e sacrosanta protesta. “L’USB – si legge in una nota – condanna fermamente la criminalizzazione che la Questura di Napoli e i Giornali cittadini hanno imbastito a scapito dei lavoratori e delle loro famiglie, che sembra non abbiano neanche il diritto di manifestare il loro disagio e la loro disperazione per anni di privazioni e soprusi perpetrati dalle istituzioni locali. Il principale responsabile di questo disagio è la Giunta Regionale della Campania che ha avuto ben cinque anni di tempo per risolvere la vertenza dei Consorzi di Bacino e che alla fine, come riportato inesattamente dai giornali, fa apparire la soluzione semplice e già imbastita, proponendo progettini di formazione lavoro a personale già qualificato da anni di certificato lavoro nel settore dei rifiuti urbani ed omettendo, volutamente, che per accedere a questi tirocini, sottopagati e senza nessuna garanzia di reinserimento lavorativo, è necessario che gli stessi dipendenti si auto-licenzino dai consorzi e perdano tutti i diritti acquisiti dall’art. 13 della Legge Nazionale N° 26/2010 e dall’art. 13 della Legge Regionale n° 5/2014. Senza tener conto, fra l’altro, che è probabile che, dopo le imminenti elezioni di rinnovo del consiglio regionale campano e della sua giunta, gli impegni testé presi potrebbero tranquillamente essere disattesi dalla nuova amministrazione regionale. La prospettiva lavorativa, infine, che si presenterebbe agli occhi dei lavoratori, oggi con contratto di dipendenti pubblici a tempo indeterminato, dei consorzi di bacino sarebbe comunque il nuovo contratto di lavoro promosso dal Governo Renzi che dopo un breve periodo garantirebbe il licenziamento sicuro a tutti i lavoratori senza neanche le tutele che erano previste nel defunto articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Responsabili della situazione tragica in cui versano i lavoratori dei consorzi di bacino campani sono anche la gran parte dei sindaci ed amministratori comunali di centro destra e centro sinistra della Campania che una volta fuoriusciti dai bacini, posti in liquidazione, hanno fatto assorbire, dalle ditte private subentrate per il servizio di igiene urbana e raccolta differenziata, solo una parte dei lavoratori ancora in carico ai Consorzi. Poi hanno imposto, loro, nuove assunzioni clientelari finalizzate a creare nuovi bacini di voti per la loro riconferma elettorale. Molti comuni, fra l’altro, non hanno ancora costituito gli Ato egli STO che per Legge dovrebbero subentrare alle ditte e alle vecchie strutture consortili ed assorbire, senza soluzione di continuità, tutto il personale in esubero, in mobilità e ingiustamente licenziato, ancora in carico ai consorzi di Bacino. Per finire, occorre stigmatizzare la condotta delle Prefetture delle province campane che, in questi anni, non hanno vigilato, e spesso hanno avallato, i ritardi e le suddette operazioni truffaldini portate avanti dagli amministratori locali regionali e comunali. Per tutte queste ragioni L’USB sostiene e difende la lotta dei lavoratori di Bacino ed invitano gli stessi ad attrezzarsi per mettere in campo, insieme alle forme di lotta in atto in queste ore, una grande mobilitazione unitaria di tutti i lavoratori e le lavoratrici dei Consorzi di Bacino per possa avere come sbocco unico il pagamento delle retribuzioni arretrate e la ricollocazione al lavoro secondo quanto previsto nell’Articolo n° 13 della Legge Regionale n° 5/2014.”


 

 

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