La Fiom di Napoli ha dato mandato al proprio ufficio legale di procedere con un ricorso art.28 per condotta antisindacale contro l’Alenia Aermacchi, per la mancata concessione di un’assemblea retribuita che doveva svolgersi stamattina nello stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli), con i dirigenti sindacali regionali, in vista dello sciopero di domani contro il Jobs act del Governo. Lo rendono noto dalla segreteria provinciale dei metalmeccanici della Cgil, sottolineando che nelle prossime ore sarà anche avanzata una richiesta ai parlamentari napoletani di presentare un’interrogazione al Governo. “L’Alenia ha assunto un atteggiamento di ostracismo e di rifiuto nei confronti dei diritti dei lavoratori – hanno spiegato dalla Fiom – impedendo che l’assemblea si potesse tenere normalmente, prima tentando di scaricare la responsabilità sui delegati di altre organizzazioni sindacali che si erano rifiutati di convocarla unitariamente, e poi impedendo ai dirigenti sindacali Fiom di entrare in fabbrica. Nonostante il tentativo di boicottare l’assemblea da parte della struttura aziendale, la risposta dei lavoratori è stata forte e decisa, tanto che l’intero turno si è fermato in sciopero ed ha partecipato all’assemblea”. I metalmeccanici della Cgil, inoltre, sottolineano che faranno di tutto “per restituire ai lavoratori un diritto previsto dallo Statuto dei lavoratori, da una recente sentenza della Corte Costituzionale e regolamentato da una sentenza della Corte di Cassazione e riconosciuto in altre aziende FINMECCANICA e dalla stessa FIAT di Marchionne”. A quanto pare la richiesta della Fiom, però, era priva della maggioranza delle firme dei delegati sindacali della stessa organizzazione sindacale, così come previsto dallo Statuto dei lavoratori, il che avrebbe indotto l’AleniaAermacchi a non concedere l’assemblea.

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