“Noi professionisti non siamo una lobby, viviamo nel precariato e siamo le prime vittime di una crisi sistemica, che riguarda il capitalismo. Per combattere le difficolta’, dobbiamo comunicare e fare sintesi. Proporremo un disegno di legge sull’abuso di dipendenza economica e l’introduzione della figura di un ‘presidente delle professioni’, affinche’ il comparto che conta oltre due milioni di lavoratori possa ritrovare l’unita’ ed esprimere posizioni comuni sui temi di maggiore rilevanza economica”.

Lo ha detto Achille Coppola, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, aprendo il ‘Forum delle professioni’ a Napoli. “Facciamo fatica – ha continuato Coppola – a viaggiare su un binario comune. Occorre una visione lungimirante per avere nuove prospettive. Si lavori a una ‘Agenzia delle uscite’, e non si tenga fuori il patrimonio delle Casse di previdenza, che debbono sostenere lo sviluppo delle professioni”. “Una giornata di grandi riflessioni: circa 900 professionisti da Napoli – ha sostenuto Vincenzo Moretta, consigliere segretario dell’Ordine – lanciano un messaggio a tutta l’Italia e dicono basta ai soprusi, agli attacchi, agli insulti. Alziamo forte la nostra voce, ci sentiamo un volano per lo sviluppo del Paese e vogliamo la crescita come e piu’ di chi ci attacca. Commercialisti, avvocati, psicologi, medici, ingegneri e tante altre categorie sono insieme per un’iniziativa promossa dai commercialisti e del Cup di Napoli. Si tratta del primo di una lunga serie di eventi: non vogliamo piu’ restare in silenzio”.”Il governo e’ bugiardo quando attacca i professionisti: ci dice che siamo la casta e i privilegiati – ha rimarcato Maurizio De Tilla, in qualita’ di presidente del Cup di Napoli – quando invece e’ esattamente il contrario. Colpire i professionisti e’ fuori da ogni logica, l’abolizione delle tariffe danneggera’ ancora una volta i piu’ deboli. Quello sulle liberalizzazioni e’ un decreto gravissimo, vogliono annientare le professioni e la loro indipendenza e metterle al servizio del capitale. Faremo decine di manifestazioni in tutta Italia, saremo in migliaia contro questo governo che sta facendo infinitamente peggio di quanto fece Bersani da ministro”. “Abbiamo lanciato per primi l’allarme due anni fa – ha sostenuto Claudio Siciliotti, presidente Cndcec (Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili) – quando tutti credevano che il peggio fosse alle spalle. Era chiaro che saremmo arrivati sull’orlo del baratro: la spesa e’ superiore alle entrate e la pressione fiscale e’ la terza piu’ alta del mondo. La priorita’ e’ ridurre la spesa. E dunque attuare una forte riforma della macchina statale. Oggi pero’ lo Stato si sta allargando sempre di piu’, si sta mangiando il Paese: non fa sforzi, anzi attacca il Paese con le tasse e le liberalizzazioni. Ma queste ultime non sono un fattore, bensi’ un moltiplicatore di crescita”. “Senza crescita – aggiunto il numero dei commercialisti italiani – non servono a nulla. E quest’ultima si fa in un solo modo, riducendo la pressione fiscale. Abolizione delle tariffe: a cosa serve? E’ come togliere i prezzi dalle vetrine dei negozi, si darebbe vita a una vergognosa trattativa. E poi perche’ non farci piu’ controllare la formazione continua? Vogliamo dare vita a una operazione di verita’ sulla manovra del governo e sulle liberalizzazioni: dobbiamo fare un passo avanti, entrare in politica perche’ dopo un governo dei professori servira’ un governo dei professionisti”. Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Francesco Caia, dal canto suo, ha detto che “e’ una battaglia che non facciamo solo in nome delle professioni, ma di tutti i cittadini”. “Non vogliamo piu’ essere parte passiva, ma contribuire – ha sottolineato – a scrivere le regole di un Paese che sia finalmente forte e moderno. La nostra e’ una battaglia, ma non di una casta, bensi’ di 250mila professionisti campani che vogliono portare avanti una nuova concezione di un’intera categoria. Non possiamo consentire che l’Italia diventi uno Stato della dittatura dell’economia”. “Liberalizzazioni non e’ una parola magica, tutt’altro: l’abolizione delle tariffe minime – ha sottolineato Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei medici partenopei – ci ha gia’ coinvolto, la conseguenza e’ stata che oggi i siti internet offrono a prezzi ridicoli visite fondamentali per la salute dei cittadini. Dopo 4 mesi l’Authority non e’ ancora intervenuta nonostante le segnalazioni. E non mi sembra, ad esempio, che vada meglio con le polizze assicurative per le automobili. Siamo stati e ancora siamo autocritici: il nostro dovere e’ permettere ai giovani piu’ bravi di operare nel loro territorio. E’ anche vero che le tutele per i professionisti sono quasi nulle”. “L’unita’ delle professioni e’ fondamentale: serve una maggiore visione di insieme – ha ricordato Armando Zambrano, numero uno del Consiglio nazionale degli ingegneri – ed e’ giusto che il comparto si riunisca, a Milano come a Napoli, per ribadire le proprie istanze”. “Il mondo del giornalismo, purtroppo, conosce molto bene le difficolta’ del precariato, con tanti colleghi che vedono il loro lavoro scarsamente remunerato. La categoria e’ al lavoro da tempo per cercare di risolvere queste difficolta’”, ha concluso il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Napoli, Ottavio Lucarelli.

 

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