NAPOLI – Da sola, la Campania fornisce il 50 percento dell’intera produzione di tabacco, seguita solo da Umbria e Veneto. Sono i numeri del settore del tabacco forniti dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, nel corso di un convegno sul settore del tabacco. E’ nelle province di Caserta, Benevento e Avellino, che si concentra la maggiore produzione di tabacco dove, rispettivamente vengono prodotte il 41%, il 33% ed il 15% dell’intera produzione regionale.

La maggior parte delle aziende hanno una dimensione ridotta con un ordinamento produttivo misto (tabacchicolo – cerealicolo, tabacchicolo – zootecnico, ecc), e con forma di conduzione diretta di tipo familiare e da titolo di possesso legato principalmente all’affitto. La riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato, relativa al tabacco del 2004, ha previsto la conversione graduale al regime di pagamento unico, con un periodo di transizione tra i due regimi sino al 2009 incluso. Durante questo periodo, circa il 40% dell’aiuto è confluito nel regime di pagamento unico, mentre il restante 60% è rimasto vincolato alla produzione, alla qualità ed al contratto di conferimento con l’impresa di trasformazione. A partire dal 2010 e sino al 2013 questo aiuto viene totalmente disaccoppiato, con una particolarità che il 50% dell’introito maturato nel triennio di riferimento confluisce nel premo unico, mentre il restante 50% è passa nel secondo pilastro della Politica agraria comunitaria, relativamente alle politiche di sviluppo rurale. L’importo spettante alla Regione Campania derivante da detto travaso ammonta a 215 milioni di euro.

 

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