Protesta, questa mattina a Napoli, dei dipendenti dell’Astir, società in house della Regione Campania attualmente in liquidazione. Un centinaio di operai stanno conducendo un sit-in in piazza Cenni, dove ha sede il tribunale di Napoli, e una decina di loro si sono incatenati davanti al palazzo degli uffici giudiziari. La vertenza Astir coinvolge circa 500 persone. E’ in corso la procedura di liquidazione, ma è previsto il futuro riassorbimento degli addetti in una nuova società, ‘Campania ambiente e servizi’. Ora però i manifestanti chiedono garanzie per la continuità economica della propria posizione, e per risolvere una serie di problemi tecnico-burocratici legati a questa fase di transizione.

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’Uap sulla vertenza Astir. “Il Presidente Caldoro scrive al Giudice Delegato al fallimento di Astir ed il Giudice scrive agli Assessori, ai dirigenti della Regione ed al Prefetto di Napoli. I responsabili della nuova azienda del settore Ambientale della Regione,Campania Ambiente e Servizi, scrivono a tutti gli altri.

La storia infinità della vertenza Astir e tutta depositata nei termini surreali di questo carteggio. Intanto, nella indifferenza generale, si consuma il calvario senza fine delle 500 famiglie dei lavoratori di Astir S.p.A. prigionieri di una incomprensibile, infinita partita tra la giunta Caldoro e il tribunale Fallimentare di Napoli.
Messa in liquidazione nel dicembre 2011 e fatta fallire per vizio di forma, fallimento del quale è responsabile un gruppo dirigente alla ricerca perenne della “furbata” del CONCORDATO PREVENTIVO nel Luglio 2013, Astir ha posto tutti i suoi dipendenti in CIG in deroga ad aprile 2013, in attesa del sempre rimandato reimpiego nella nuova società regionale Campania Ambiente e Servizi, istituita dal Consiglio Regionale già sul finire del 2011.
La promessa di reimpiego di Caldoro, indicata a marzo 2012, rinviata a giugno, si è trascinata fino a dicembre, e mentre si invocava una nuova proroga della CIG per i primi mesi del 2014, il Giudice a fine anno ha deciso di regalare i licenziamenti.
Da allora i dipendenti di Astir sono sospesi in un limbo, senza copertura salariale e senza garanzie, anche se nel frattempo, fatti nuovi e importanti si sono prodotti.
Oggi CAS è costituita e dotata dei suoi organismi societari. Uno stanziamento di 42 milioni di euro deciso dal CIPE ed oggetto di un Accordo di Programma Quadro tra Regione e Ministero è disponibile per essere utilizzato per realizzare attività di vagliatura dei rifiuti nei siti inquinati censiti e di Georeferenziazioni. Una convenzione tra Regione e CAS, la quale individua come soggetto attuatore di questa progettazione è già stata siglata.
Altri 18 milioni di euro del fondo di Sviluppo e Coesione, sono stati già programmati e destinati a CAS.
Una concreta ipotesi di reimpiego per tutto l’organico di Astir risulta indicata e praticabile. Il prosieguo del percorso di CIG in deroga, necessaria a coprire i tempi tecnici per l’apertura dei cantieri, non viene ancora concesso, perché condizionata da una serie di vincoli astrusi ed estranei ad ogni procedura conosciuta.
Il Giudice sospende i licenziamenti e autorizza la Curatela ad una richiesta di breve proroga della CIG, ma pone condizioni da cui traspare tutta la mancanza di fiducia nella Istituzione Regione e si sottrae in modo irrituale, anche agli inviti del Prefetto di Napoli.
I lavoratori intendono,con decisione sottrarsi a questa infinita partita a scacchi, giocata sulla loro pelle.
Chiedono l’immediata convocazione della riunione presso l’ORMEL, per il ritiro dei licenziamenti e il ripristino della copertura della CIG senza condizioni, garantita solo da una nota della Giunta Regionale che assuma le condizioni poste dal Giudice.
Ogni ulteriore ipotesi dilatoria sarà considerata irricevibile. I lavoratori non sono merce di scambio di inspiegabili guerre tra Istituzioni!”

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