SAN SEBASTIANO AL VESUVIO – Da domani gli ex dipendenti della disciolta cooperativa ‘Vesuvio, Natura e Lavoro’ sospenderanno la protesta in attesa di sviluppi sulla vertenza; in assenza, già da lunedì si dicono pronti a cominciare lo sciopero della fame.
E’ quanto emerso al termine di una conferenza stampa al Municipio di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) convocata dai lavoratori aderenti alla Cgil e Cisl a cui hanno partecipato il presidente dell’Ente Parco Nazionale Vesuvio Ugo Leone, il presidente della Comunità del Parco Giuseppe Capasso. I 55 ex dipendenti, impiegati sulla base di un progetto nella manutenzione dei sentieri, nelle attività di info point e antincendio boschivi, dopo il fallimento della cooperativa nel 2008 e il beneficio della cassa integrazione, poi della mobilità in deroga, scaduta da un anno e mezzo, hanno chiesto più volte un interessamento delle istituzioni sulla vertenza per la prosecuzione delle attività. Ma le risposte non sono arrivate. E così, in difficoltà economica hanno inasprito la protesta: dall’11 maggio scorso, in sei sono accampati sullo spuntone di roccia nel Vesuvio mentre la restante parte ogni mattina tiene un presidio sul ciglio del cratere. In una sala affollata, Ciro Fusco uno dei sei ‘irriducibili’, sindacalista Cisl, che trascorre le notti nel cratere ha detto: “non chiediamo un sussidio ma lavoro e al Parco c’è tanto da fare: parcheggi, sentieristica, bagni pubblici sono tutti servizi importanti che si possono migliorare con il nostro contributo, a favore dei tanti turisti che visitano il Vesuvio”. Per Nino Ciano, sindacalista Cgil anch’egli ex della cooperativa “la protesta al cratere è stata un modo per richiamare l’attenzione ma stanchi di essere notati e fotografati dai turisti, vogliamo risposte”. Per la segreteria Flai Cgil di Napoli c’era Giuseppe Mele che ha stigmatizzato l’assenza la scorsa settimana della Regione Campania al tavolo in Prefettura. “E’ mancata la volontà politica e oggi se c’è una strada percorribile può essere limitata alla volontà del Parco e di alcuni suoi comuni”. Appello accolto dal presidente Ugo Leone : “siamo disposti a un cofinanziamento per realizzare progetti utili, ma i soldi che abbiamo appostato in bilancio non sono sufficienti. Il problema va affrontato insieme agli assessorati regionali al Turismo, Ambiente e Agricoltura”. Sul punto ha messo l’accento Giuseppe Capasso sindaco di San Sebastiano al Vesuvio e presidente della Comunità del Parco che ha annunciato la richiesta di un incontro alla Regione perché ha spiegato: “Ci riteniamo degni di essere ascoltati. Ritengo che intorno ad un tavolo ci si debba confrontare anche con i tre assessorati per trovare una soluzione al problema. I lavoratori hanno conseguito una specializzazione sul campo, ora si tratta di recuperare una assistenza preziosa per il Parco”. All’incontro presente anche il vice parroco della chiesa di San Sebastiano martire, Salvatore Oliviero. Lui si è detto ‘preoccupato’ per le numerose crisi inasprite dalla mancanza di lavoro al Sud e ha offerto sostegno morale agli ex lavoratori auspicando una risposta dagli organi competenti.