Gli operatori della sanità sono stati chiamati dalla direzione strategica dell’Azienda dei Colli, la struttura di rilievo nazionale che raggruppa Monaldi, Cotugno e Cto, a restituire 22 milioni di euro con la motivazione che è stato sforato il fondo per il disagio. «Ora non sono più eroi – dice il leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli Luigi D’Emilio – ma persone che devono pagare. Siamo davanti ad un atto immorale ed arrogante, per il quale chiederemo conto in tutte le sedi possibili». La Cisl Fp ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale dell’azienda ed ha chiesto un intervento del presidente della Regione De Luca e del prefetto Palomba «al fine di evitare ulteriori iniziative sindacali ritenute non utili in questo momento per la delicatezza delle attività erogate». Il sindacato sottolinea che “il personale ha dimostrato sul campo in questi anni tutta la propria dedizione e la professionalità. Già nel 2017, con l’apertura del pronto soccorso al Cto, nonostante la carenza strutturale di organico, i medici, gli infermieri, i tecnici e gli operatori sanitari hanno dato risposte assistenziali adeguate ai cittadini, dimostrando poi al Cotugno, come è stato riconosciuto in tutto il mondo, grande abnegazione e straordinario valore in piena pandemia, fino a farlo diventare vero baluardo di riferimento” nel contrasto al Covid-19. «Nonostante questo eccezionale lavoro – conclude D’Emilio – l’azienda esprime la sua gratitudine presentando un conto salatissimo. Tagliare di 3 milioni di euro annui per i prossimi 10 anni i fondi contrattuali significherà mettere in ginocchio la contrattazione decentrata impedendo la corresponsione di alcuni istituti che metteranno a rischio l’erogazione dei servizi ai cittadini. È una iniziativa che conferma la necessità di rimuovere la direzione strategica al più presto, come andiamo sostenendo da giorni, prima che faccia ulteriori danni».