San Potito Sannitico- Che ne sarà dell’ex Gezoov? E’ la domanda brutale ma vitale che campeggia nei programmi elettorali delle due liste elettorali in campo con le risposte soluzioni da offrire ai cittadini. Che ne sarà dell’area agricolo-rurale- paesaggistica in piena campagna dopo il complesso tira e molla giudiziario tra amministrazione, ritornata proprietaria, ed ex gestori .Che ruolo può giocare ai fini occupazionali produttivi, professionali. Dando un’occhiata ai due programmi l’esigenza di chiarezza non è soddisfatta. La lista dell’amministrazione uscente(confermati gran parte dei consiglieri tranne l’ex assessore Riccio bloccato dal consiglio di stato con l’apporto di nuove candidature) parla di “proposta concreta di sviluppo territoriale in termini di sostegno alle attività agricolo commerciali artigianali produttive” e punta ad inserire l’area in questione in quella ipotesi di lavoro chiamata “nuovo sistema di aggregativa produttiva”. Dopo aver fatto il punto dell’esito della travagliata vicenda processuale ( “Al termine di un lungo contenzioso questa compagine amministrativa ha conseguito il primo risultato concreto ottenendo il possesso e l’effettiva disponibilità del suolo e dei fabbricati ex Gezoov”) la lista del sindaco uscente Franco Imperadore scrive : “Tale area, estesa 27,5 ettari di cui circa il 10% (27.000 mq) coperti da tettoie e fabbricati, rappresenta una grande risorsa per il nostro comune. La cronica carenza di aree produttive ad indirizzo artigianale o agroalimentare, che siano di nuova iniziativa sul territorio comunale, ha certamente indirizzato la nostra scelta verso un recupero dell’area che abbia delle caratteristiche differenti da quelle che hanno portato al fallimento della ex Gezoov, azienda operante nel settore agricolo”. Da questo si intuisce che si vuole andare oltre l’ambito agricolo anzi poi si sottolinea : “Da principio è da valutare la valenza di un intervento che non miri necessariamente ad un semplice incremento volumetrico, ma miri innanzitutto ad un recupero territoriale e di destinazione, con adeguamento alle esigenze del mercato produttivo odierno”. Insomma un contenitore, attuale o aggiornato tutto da riempire con maggiore chiarezza. Esigenze che emergono anche leggendo il capitolo che l’altra lista “S. Potito Riparte” dedica all’ex gezoov in cui non si profilano i connotati di una vera e propria proposta operativa sia pura con il riferimento ad uno studio di fattibilità. Sotto il titolo “riqualificazione area ex gezoov” la lista guidata da Luca Santagata, consigliere uscente di opposizione, sottolinea che l’area è il vero volano di sviluppo territoriale che non può prescindere dall’idea di creare condizioni favorevoli affinché investitori nazionali e internazionali, operanti nel settore primario( è l’elemento chiave di puntare al settore agricolo in termini esclusivi ndr) siano disposti a localizzare le proprie attività: di ricerca e sviluppo, produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Il nostro progetto – aggiunge la lista di “Riparte”- trova ampia condivisione con le Istituzioni comunitarie, governative e regionali che tramite il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, si procederà alla redazione di un primo studio di fattibilità (a costo zero per in Comune di San Sotito Sannitico) come fulcro di un progetto di rete atto a coinvolgere tutto il territorio dell’alto casertano”. Quindi tutto è rimandato ad uno studio di fattibilità legato al settore agricolo che è poi sviluppato in dettagli in altre parti del programma.
Michele Martuscelli