ALIFE – Risveglio adrenalinico stamane per la squadra Uniti per Alife. Dopo il successone del comizio d’apertura e l’inaugurazione del comitato di ieri sera, con tanto di festa e musica dal vivo, si può decisamente dire che la campagna elettorale è cominciata. Tredici candidati sindaci hanno calcato il palco, non concesso dal Comune di Alife, organizzato in grande stile, con tanto di copertura, perché neppure la pioggia avrebbe potuto fermarli ieri sera! Candidati presentati da sindaci, facce stupite ma poi, svelato l’arcano dal medico che ci ha messo la faccia, Salvatore Cirioli: “Nella nostra lista siamo tutti candidati sindaci, perché ogni voto è una fascia tricolore”. Comizio partecipato quello di ieri sera perché l’aspirante sindaco ha interagito con il gli uditori che hanno apprezzato molto il fatto di poter intervenire. Poi numeri alla mano la resa dei conti di Cirioli: “L’amministrazione Guadagno (1994-1999) si congedò con un avanzo di amministrazione in positivo, in cassa lasciò due miliardi e ottocento milioni di lire. Oltre a lasciare la programmazione di diverse opere pubbliche: parcheggio a porta Piedimonte, parcheggio a porta fiume e il serbatoio di San Michele. Poi ci fu la parentesi Roberto Vitelli (1999-2009), salvo restare fermo dal 2003 al 2004 (perché sfiduciato dalla maggioranza il Comune fu commissariato). Dal 2009 al 2010 fu la volta del compianto medico che il candidato Cirioli non ha nominato neppure, chiedendo per lui solo un applauso. Dal 2010 al 2011 fu il momento di Maddalena Di Muccio che in cassa lasciò un negativo: – 797.000,00 euro. Nel 2011 subentrò l’amministrazione Avecone che come primo atto dovette chiedere un’anticipazione di cassa per pagare gli stipendi ai dipendenti. E dunque a seguire la richiesta di un mutuo di 6.500.000,00 euro che si dovrà pagare fino all’anno 2042. Nella verifica di cassa datata 05/04/2016 in cassa si è registrato un +481.000,00 euro”. Dopo la lettura delle biografie dei candidati tre sono stati gli interventi che hanno dato il la a questa competizione elettorale. Dissacrante l’appello della mascotte del gruppo, Debora Zazzarino, studentessa di biologia, vent’anni. “Questo nostro progetto, – ha precisato Debora – sentiamo che può ridare SPERANZA ai giovani, NOI VOGLIAMO conquistare la loro fiducia. L’incertezza del futuro spinge noi giovani in un mare in tempesta, abbiamo bisogno di possibilità. C’è un vuoto di giovani, colmarlo non è facile ma non è impossibile”. A seguire l’intervento del giovane dottore commercialista Luca Sasso, che oltre ad aver palesato la volontà di proporsi come interlocutore di tutti coloro che non si sentono rappresentati dall’attuale classe politica ha lanciato più volte un appello: “NOI ci siamo, siamo una valida alternativa”. E poi ancora: “L’impegno che ci assumiamo è un impegno di servizio rivolto a tutto il territorio, una politica al servizio del cittadino, una politica sana, leale e trasparente. Ci faremo promotori di una politica di servizio da contrapporre alla politica del potere, legata al clientelismo, alle promesse, ai ricatti. Questo tipo di politica non ci appartiene e non c’interessa”. Questi i principali passaggi politici dell’intervento dell’ingegner Gianfranco Di Caprio: “NOI, ci siamo ritrovati UNITI per un obiettivo superiore a qualsiasi motivo di carattere sia politico che personale. Non rappresentiamo la continuità, se non quella delle nostre storie personali (quelle, viva Dio, non si possono cancellare, nel bene e nel male), ma molto semplicemente siamo un gruppo di persone che ha deciso di mettersi in gioco in prima persona per realizzare un progetto e offrire agli elettori una compagine forte elettoralmente e allo stesso tempo piena di competenze. Abbiamo il dovere di amministrare questo paese guardando a tutti e non a pochi. Dobbiamo ricostruire quel tessuto sociale che è stata la vera forza della nostra terra e che si è sfilacciato dal 1999 in poi. E’ stato volutamente sfilacciato perché in un contesto sociale a pezzi è più semplice imporre la regola del più forte e creare sudditanza”. Tutti gli interventi allineati verso un unico obiettivo, conquistare la fiducia dei cittadini liberi, stanchi e arrabbiati. Polemiche blindate dalla frase del vero candidato sindaco Salvatore Cirioli che congedandosi dagli alifani presenti ha asserito con convinzione: “Alife è morta, di chi è stata la colpa? Io non c’ero!”
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