“Trovo francamente pretestuose e fuori contesto le polemiche del Pd circa l’emendamento che mira ad abrogare l’App18 e a rimodulare le risorse così risparmiate, destinandole al mondo dello spettacolo e della cultura. Fin da quando è stata istituita, l’App18 non ha mai del tutto assolto la funzione per cui era stata ideata, diventando uno strumento non più di accesso alla cultura per i giovani, ma una sorta di lasciapassare economico per comprare di tutto, dai cellulari ai videogiochi. E ciò lo testimoniano le indagini della GdF, che ha ipotizzato un danno erariale per una truffa accertata pari ad almeno 9 milioni di euro”. Lo dichiara Gimmi Cangiano, membro alla Camera in quota FdI della Commissione Cultura. ”Non è intenzione di questa maggioranza – continua l’esponente di FdI – negare ai giovani strumenti fruibili per accedere alla cultura e alla formazione culturale personale. Bisogna però ripensarli, affinché non vengano umiliati e depauperati del loro significato né sviliti nella loro funzione. Al contempo, le risorse fino ad oggi destinate all’App18 serviranno per rafforzare il Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo, il Fondo per gli
operatori dell’editoria e delle librerie, e per operare la stabilizzazione dei collaboratori a Partita Iva del MIC, come pure lo stesso PD ha chiesto attraverso l’interrogazione in Commissione Cultura del Sen. Cecilia D’Elia. Piuttosto che polemizzare, l’opposizione contribuisca a rivalorizzare il mondo dello spettacolo e della cultura, così tanto colpito dalla crisi pandemica”.

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