Sarà una manovra finanziaria di 30-32 miliardi. Il provvedimento lunedì pomeriggio sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri, poi in Parlamento comincerà una corsa contro il tempo che già crea qualche ansia alla maggioranza. Alla fine della prossima settimana il testo dovrebbe arrivare in commissione Bilancio alla Camera e, al momento, l’approdo in Aula è previsto non prima del 20 dicembre. Il passaggio in Senato sarà solo tecnico, per chiudere prima di Natale o subito dopo. Un vertice fra Meloni e i capigruppo di maggioranza è in programma oggi a Palazzo Chigi alle 18. Forza Italia ribadirà le critiche alla gestione delle modifiche sul suberbonus nel dl aiuti quater. In queste ore sono in corso valutazioni sulla possibilità di riproporre uno scudo per l’autodenuncia e il rientro dall’estero dei capitali nascosti al fisco, una soluzione simile a quella realizzata dal governo Renzi, che nel 2015 portò a recuperare circa 2,5 miliardi di euro. L’effetto di una nuova disclosure è stimato in 3-5 miliardi, che andrebbero a rinforzare l’ammontare di 30-32 miliardi emerso nelle riunioni delle ultime ore sulla manovra, 21 dei quali (in deficit) destinati ad aiuti per famiglie e imprese a fronteggiare il caro energia. Dai tecnici sarebbe arrivato il suggerimento di proporre questa misura in un altro provvedimento. Il Mef, in una nota, ha chiarito che “nessun condono di carattere penale troverà posto, in ogni caso, nella manovra”, le cui misure “sono al momento in fase di valutazione politica”. Nella legge di bilancio entrerà l’aumento a 5mila euro dal primo gennaio del tetto al contante, che altrimenti nel 2023 passerebbe da 2mila a mille euro. Grande attenzione sul capitolo lavoro. Sarà confermato il regime forfettario per gli autonomi, con tetto aumentato da 65mila a 85mila euro, mentre per i dipendenti si studiano aliquote più vantaggiose sui premi produzione. Le risorse dovrebbero bastare a confermare il taglio di 2 punti del cuneo fiscale e, sulle pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero: si punta su una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età. Un cardine della manovra, spiegano fonti vicine al dossier, sarà la rivisitazione della norma sulla tassazione degli extraprofitti, con un’aliquota non ancora definita che potrebbe essere del 33%. Altre risorse sono attese dalla stretta sul Reddito di cittadinanza (tre anni in tutto, con l’assegno intero assicurato solo per 18 mesi, l’ipotesi), ed è allo studio anche un aumento delle imposte su tabacco e gioco online. Fra i punti fermi ci sono poi la tregua fiscale sulle cartelle fra mille e 3mila euro e la riattivazione della Stretto di Messina spa, in liquidazione da nove anni.
Mario De Michele